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Combinata nordica, la Coppa del Mondo 2020-21 è già prenotata da Jarl Magnus Riiber?

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Nel weekend Ruka (Finlandia) terrà a battesimo la XXXVIII edizione della Coppa del Mondo di combinata nordica. Chi sono i favoriti per la conquista della Sfera di cristallo 2020-21? Troppo facile rispondere a questa domanda, perché la lista comprende un solo nome, ovvero quello di Jarl Magnus Riiber. Infatti, il ventitreenne norvegese ha sbaragliato la concorrenza sia nella corsa alla classifica generale dell’annata 2018-19, che in quella del 2019-20, mettendo peraltro in mostra una superiorità eclatante nei confronti degli avversari, spesso e volentieri relegati al ruolo di comprimari.

Bastano alcuni semplici dati fattuali a spiegare le dimensioni della supremazia del fenomenale combinatista di Oslo. Lo scorso anno, Riiber ha vinto 14 delle 17 gare andate in scena, salendo sul podio in 16 occasioni. Se poi allarghiamo lo sguardo alla seconda metà della stagione precedente, si evince come lo scandinavo abbia trionfato in 21 delle ultime 26 competizioni di primo livello a cui ha preso parte, mancando le prime quattro posizioni solamente una volta! Si tratta di numeri mostruosi che dimostrano come il norvegese abbia portato la combinata nordica in una nuova dimensione. D’altronde gode di doti notevoli sul trampolino, tanto da potersi confrontare (quasi) ad armi pari con gli specialisti del salto. Quest’ultimo fatto è testimoniato dai risultati dei recenti campionati nazionali, conclusi in quinta posizione dal ventitreenne di Oslo, il quale si è peraltro preso il lusso di battere atleti poi schierati dalla Norvegia nella tappa di Coppa del Mondo di Wisla. A questo talento naturale nel salto, Riiber associa importanti qualità anche nello sci di fondo, dove – pur senza riuscire a fare la differenza – si difende in maniera egregia, soprattutto se si tratta di impostare una gara sul ritmo. Insomma, se non parliamo del combinatista perfetto, poco ci manca. Alla luce delle premesse, ora come ora l’impressione è che a meno di seri problemi di salute, la terza Sfera di cristallo consecutiva sia già prenotata. Peraltro, l’infortunio al ginocchio patito nel mese di giugno sembrerebbe pienamente superato e non dovrebbe avere lasciato strascichi.

Ciononostante, nello sport non c’è mai nulla di scontato. Dunque, chi sono gli uomini con più possibilità di mettere in discussione l’egemonia di Re Jarl Magnus? Apparentemente il novero dei pretendenti si esaurisce sulle dita di una mano monca e, per di più, due di essi sono connazionali del dominatore annunciato. Il primo risponde al nome di Jørgen Graabak, che ha concluso alla piazza d’onore l’ultima classifica generale, seppur con un distacco siderale dal vincitore. Il ventinovenne di Trondheim può tranquillamente essere considerato uno dei migliori cinque nella componente fondo, nonché l’indiscusso numero uno in volata (qualità da non sottovalutare in una disciplina dove tutte le gare sono in linea). Per una vita è stato atleta da “giornata secca” senza mai trovare continuità ad alto livello sul trampolino. C’è riuscito proprio l’anno scorso, ma non gli è bastato per vincere la Sfera di cristallo, in quanto nel frattempo Riiber ha alzato esponenzialmente l’asticella. Per poterlo sfidare seriamente sul lungo periodo, Graabak dovrebbe disputare la miglior stagione della carriera nel salto, crescendo ulteriormente di livello rispetto a quanto visto nel 2019-20. Al tempo stesso non dovrebbe neppure perdere colpi nel fondo. Probabilmente è chiedere troppo a un soggetto di 29 anni, dunque già completamente formato. Al contrario, Jens Lurås Oftebro appare in prospettiva ben più minaccioso. Il ventenne di Jardar sembra, in tutto e per tutto, un piccolo Riiber, poiché ha caratteristiche analoghe a quelle del caposquadra e, al tempo stesso, gode di notevoli margini di crescita, soprattutto sugli sci stretti, dove la cilindrata non è ancora all’altezza dei migliori. Sarà molto interessante verificare il suo livello nei prossimi mesi perché, dopo i cinque podi dello scorso anno, la prima vittoria appare dietro l’angolo. È improbabile che Oftebro possa essere considerato un contender per la Coppa del Mondo 2020-21, ma è verosimile che lo possa diventare nel futuro a medio termine.

Al di fuori della Norvegia, il più accreditato sfidante di Riiber risponde al nome di Vinzenz Geiger. Il ventitreenne tedesco ha grossomodo le medesime caratteristiche di Graabak, con la differenza di essere sei anni più giovane. Di conseguenza, il bavarese ha teoricamente più margine di crescita rispetto al veterano nordico. Se davvero il teutonico vuole lanciare il guanto di sfida al suo coetaneo scandinavo, sarà fondamentale salire di colpi sul trampolino. Lo stesso discorso vale anche per tutti gli altri big tedeschi, ma, a meno di miracoli, in casa Germania nessuno può puntare con credenziali al successo nella classifica generale. Neppure Eric Frenzel, che di Coppe del Mondo ne ha già vinte cinque. Il trentaduenne sassone sembra aver imboccato la proverbiale parabola discendente e verosimilmente punterà a centrare il bersaglio grosso in occasione dei Mondiali di Oberstdorf 2021. Noblesse oblige, il quarto e ultimo combinatista con l’ambizione di battere Riiber può essere considerato Akito Watabe. Al top della forma, il trentaduenne giapponese è uno dei pochi a poter sfidare il ventitreenne norvegese ad armi (quasi) nel salto. Il nipponico paga però un atavico limite legato all’assenza di cambio di passo sugli sci stretti, dal quale è sempre stato penalizzato nell’arco della sua carriera. L’asiatico, infatti, anziché essere ricordato come uno dei migliori interpreti nella storia della disciplina, è probabilmente destinato a passare agli annali come uno dei più grandi piazzati di sempre.

Il novero dei pretendenti alla Sfera di cristallo è, sulla carta, esaurito. Ci sono però tanti atleti in grado di rendersi protagonisti di grandi exploit sulla gara secca, a cominciare dai tedeschi Fabian Rießle e Johannes Rydzek, passando per il finlandese Ilkka Herola, per arrivare all’austriaco Lukas Greiderer. Attenzione a quest’ultimo, perché le ultime voci di corridoio lo danno forte come non mai sul trampolino, al punto tale da essere considerato il punto di riferimento in seno al team rot-weiß-rot, che peraltro recupererà Mario Seidl, saltatore sopraffino, dopo un anno di pausa forzata. A proposito di Austria, occhio a Johannes Lamparter, classe 2001 con ampi margini di miglioramento.

In casa Italia si riparte da Samuel Costa e Alessandro Pittin, il cui obiettivo primario sarà cercare di avere un rendimento quanto più costante possibile. Attestarsi con regolarità tra l’undicesimo e il ventesimo posto è un traguardo ampiamente alla portata soprattutto del primo, mentre il secondo dovrà cercare di limitare i danni sul trampolino allo scopo di trovare qualche saltuario picco di rendimento degno della top ten. Il trentenne carnico non sarà però della partita a Ruka e comincerà da Ramsau. Il terzo violino della squadra italiana, ovvero Aaron Kostner, è reduce da un serio infortunio e dovrà giocoforza riprendere confidenza con le dinamiche del massimo circuito. Sarà infine interessante osservare la crescita dei giovanissimi Iacopo Bortolas, Stefano Radovan e Domenico Mariotti in relazione al più esperto Raffaele Buzzi, che lo scorso anno ha ricoperto indiscutibilmente il ruolo di numero quattro del team, entrando occasionalmente in zona punti. Infine, in Finlandia, verrà concessa una possibilità a Giulio Bezzi, il cui obiettivo sarà quello di ben figurare.

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Foto: La Presse

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