Combinata nordica
Combinata nordica, l’Italia esce rinfrancata da Kuusamo. La gestione Winkelmann comincia bene
L’Italia della combinata nordica esce rinfrancata dalla tappa inaugurale della Coppa del Mondo, disputata sulle nevi di Kuusamo (Finlandia). Nonostante l’assenza di Alessandro Pittin, colpito dal covid-19, le prestazioni sono addirittura andate oltre le aspettative della vigilia. I meri risultati parlano di ben sette piazzamenti in zona punti nell’arco delle tre competizioni disputate, conquistati peraltro con tre atleti diversi. Samuel Costa si è attestato con regolarità fra la tredicesima e le ventunesima piazza, il che rispecchia il potenziale dell’atleta in questione, mentre Aaron Kostner e Raffaele Buzzi hanno raccolto anche più del previsto, installandosi per due volte a testa nelle prime trenta posizioni. L’altoatesino, al rientro dopo quasi un anno di pausa forzata causata da un grave infortunio, ha palesato una condizione sugli sci stretti ancora lontana da quella ottimale, cionondimeno ha fatto breccia nei primi venti nella prova su 5 km, stringendo poi i denti nella prima delle due gare su 10 km, conclusa trentesimo. Il friulano, invece, si è reso protagonista di due prestazioni generosissime nel fondo sulla distanza standard, arpionando due ventinovesimi posti in rimonta. Certo, ha fatto più fatica Giulio Bezzi, ma il ventunenne trentino ha gareggiato esclusivamente in sostituzione del già citato Pittin, difendendosi comunque sul trampolino.
Al di là dei crudi risultati, il bilancio può essere considerato positivo in virtù dell’impressione destata dagli azzurri nel salto. Il Rukatunturi, trampolino estremamente imponente, rappresentava un severo banco di prova per capire quali frutti avrebbe potuto produrre la nuova direzione tecnica. Non va infatti dimenticato come l’Italia abbia cambiato capo allenatore dopo un biennio, in quanto il finlandese Kimmo Savolainen è stato sostituito dal tedesco Danny Winkelmann, ex coach della squadra giovanile teutonica prima e della nazionale polacca poi. Ebbene, le risposte fornite da Kuusamo sono sicuramente piacevoli. Sappiamo bene quale possa essere il talento di Costa; inoltre non va dimenticato come le caratteristiche di Kostner si sposino benissimo a quelle dell’imponente impianto finnico. I loro risultati sono quindi nella norma. Va invece sottolineato come Buzzi abbia saputo progredire, diventando atleta in grado di difendersi sul trampolino allo scopo di sfruttare le proprie qualità nello sci di fondo. Gli italiani hanno però messo in mostra progressi nel salto che vanno al di là dei piazzamenti.
A Kuusamo si è ammirata una squadra italiana dotata di un’impostazione decisamente più moderna rispetto a quella utilizzata sotto la gestione di Savolainen. Gli azzurri saltano senza più cercare esclusivamente la direzione, ma sono invece più dinamici e poliedrici, quindi potenzialmente in grado di fronteggiare al meglio le differenti problematiche meteorologiche proposte dalla disciplina. Insomma, un salto più improntato al presente e meno al passato. La disciplina è infatti evoluta negli ultimi tempi e diverse nazioni hanno perso colpi. L’Italia era tra queste, ma l’impressione è che l’impronta di Winkelmann possa consentire di recuperare il terreno perduto. Proprio per questo è un peccato non aver visto all’opera anche Pittin, proprio per capire quale potesse essere la sua attuale versione. La speranza è che il bronzo olimpico di Vancouver 2010 possa recuperare in tempo per la seconda tappa stagionale, prevista a Ramsau (Austria) dal 18 al 20 dicembre.
L’alba del 2020-21 è quindi incoraggiante per la combinata nordica azzurra e si spera che si possa proseguire nella stessa direzione anche nelle settimane a venire. Occorrerà però avere pazienza ed evitare facili allarmismi in caso di controprestazioni. Al tempo stesso sarà fondamentale che l’ambiente resti sereno, evitando quelle guerre intestine che in passato hanno avvelenato i pozzi, causando insanabili spaccature all’interno della squadra, nonché l’allontanamento di allenatori di conclamate capacità, riconosciute a livello internazionale. La gestione Winkelmann è appena cominciata e i primi vagiti sono rassicuranti. La speranza è che il neonato possa cresce in maniera proficua, in maniera tale da maturare e preparare il terreno per i promettenti teenager che stanno per affacciarsi sul palcoscenico internazionale.
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Foto: La Presse