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Formula 1

F1, Charles Leclerc e la lezione di Istanbul: velocità indiscutibile, ma poca saggezza

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Quando si è sotto pressione, in un campionato o in una gara particolare, colui che sa combinare aggressività e calcolo otterrà il miglior risultato. E si ha bisogno di una mente lucida per capire quando è il momento giusto per essere aggressivi e quando bisogna fare dei calcoli. Per vincere un Mondiale bisogna combinare questi due elementi nelle dosi giuste, al momento giusto“.

Ayrton Senna descriveva così il pilota capace di laurearsi campione del mondo. Ebbene, Lewis Hamilton ha combinato queste variabili di aggressività e di razionalità, per massimizzare la sua prestazione e portarsi a casa il settimo titolo della carriera. Una storia di record, in costante aggiornamento. C’è chi festeggia in Turchia e c’è chi non riesce a trovare parole dolci per se stesso. 

Ci si riferisce a Charles Leclerc. Il monegasco della Ferrari, autore di una rimonta magnifica (da 14° a 3°) e interpretando le condizioni di umido/bagnato con le intermedie come nessuno, era a un passo dal compiere qualcosa di grande: sorpasso all’ultimo giro ai danni di Sergio Perez e secondo posto. Qualcosa è andato storto in quella frenata, in ingresso della chicane prima dei box. Un bloccaggio e il podio è sfumato.

Nella corsa che ha eletto il migliore tra chi ha condensato velocità pura e saggezza, Leclerc dovrà prendere nota per non replicare. Il suo talento è indiscutibile, al pari della determinazione. Non gli si può però buttare la croce per quella staccata azzardata, in quanto un pilota corre per vincere. Può accadere che si commetta un errore perché è impossibile fare sempre la cosa giusta, ma ognuno di quei “demoni” in pista ha un solo obiettivo: tagliare la linea del traguardo prima degli altri. Anche questo concetto chiaro e semplice è firmato Ayrton. Ne tragga spunto il nativo del Principato perché nel piede e nell’animus pugnandi è speciale.

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giandomenico.tiseo@oasport.it

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Foto: LaPresse

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