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Formula 1

F1, GP Bahrein 2020: l’incidente spaventoso di Romain Grosjean ci ha reso più umani in quei 28 secondi

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Fiamme e la paura che qualcosa di brutto stesse accadendo. Team-radio impazziti, piloti che guardavano con insistenza quegli specchietti con la speranza di vedere uscire Romain Grosjean da quell’inferno a Sakhir.

Sono i pensieri che ha fatto il monegasco Charles Leclerc, colpito nel cuore più di una volta da incidenti tragici e la scomparsa di amici fraterni: il riferimento è a Jules Bianchi e ad Anthoine Hubert. Fortunatamente, Romain è riuscito a salvarsi, aiutato dalle migliorie incredibili fatte in termini di sicurezza sulle vetture, dal pronto intervento della Medical-Car e poi anche dal fato: rimanere coscienti in un impatto così devastante ed essere in grado di uscire in pochissimo tempo, fregandosene delle fiamme, è stato un mix di coraggio leonino e di sostegno dalla buona sorte.

In quei 28 secondi infiniti tutti ci siamo sentiti un po’ più umani perché si è realizzato che i piloti non sono essere diversi da noi e rischiano ogni volta la vita per una passione più forte. Il crash, nella sua drammaticità, ha avuto un impatto durissimo sulle coscienze di tutti al punto che la vittoria ennesima di Lewis Hamilton è passata completamente in secondo piano, al cospetto dell’autentico miracolo che c’è stato in pista.

Guardare Grosjean uscire sulle sue gambe tra le fiamme ha ricordato qualcosa di filmico che mai nessuno si sarebbe aspettato. Ecco che, in questo lunedì post GP di Sakhir, i 25 punti sono inutili al cospetto di chi dà sempre il meglio per un qualcosa che ama, con controindicazioni molto pericolose. Gli spettatori e i tifosi da bar hanno potuto apprezzare cosa significhi correre e almeno stavolta hanno poco da aggiungere.

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giandomenico.tiseo@oasport.it

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Foto: LaPresse

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