Formula 1
F1, GP Imola 2020: la sfortuna perseguita Max Verstappen. Foratura quando era secondo
Max Verstappen se ne va dal circuito di Imola con due certezze: non dovrà più correre in Italia in questa stagione e, soprattutto, che ormai il suo livello è alla pari delle Mercedes, ovvero vetture superiori alla sua Red Bull. L’olandese, ad ogni modo, dopo i problemi tecnici di Monza e Mugello, oggi ha fatto tris, suo malgrado, finendo anzitempo anche il Gran Premio dell’Emilia Romagna, tredicesimo appuntamento del Mondiale di Formula Uno 2020. La pista romagnola aveva visto una ennesima ottima prestazione del figlio di Jos, in grado di competere con le inarrivabili Mercedes, fino a sbarazzarsi di Valtteri Bottas per un secondo posto davvero di platino.
Per sua sfortuna, invece, al giro numero 51 è avvenuto l’imprevedibile. Un detrito rimasto a bordo pista tra la Variante del Tamburello e la Variante Villeneuve, è stato colpito dalla posteriore destra della Red Bull del classe 1997, portando alla esplosione dello stesso pneumatico. In un attimo il nativo di Hasselt è passato da una piazza d’onore ampiamente meritata, al terzo “zero” su tre gare disputate in Italia. Una vera e propria beffa, come abbiamo spiegato qualche riga fa, ma Max Verstappen dovrà guardare al bicchiere mezzo pieno dopo questo suo fine settimana, perchè gli aspetti positivi non mancano.
Certo, non sarà facile farsene una ragione dopo questo ennesimo colpo di sfortuna, ma dopo essersi scrollato di dosso la polvere della ghiaia imolese, il portacolori del team di Milton Keynes dovrà valutare spunti molto più importanti. In primo luogo rendersi conto che se non ci fosse lui, qualifiche e gare sarebbero un dominio incontrastato delle Frecce nere. Guardando i risultati spesso rimane quella la situazione, ma il brio lo aggiunge solamente lui, rendendo incerte le Q3 e le gare. I distacchi che i “Big-3” stanno rifilando agli avversari nelle ultime gare sono abissali e imbarazzanti. Sembrano partecipare ad un campionato diverso dagli altri. Loro tre la davanti, tutti gli altri ad evitare il doppiaggio.
L’olandese non ci sta e lo si capisce in ogni appuntamento. Spinge sempre al massimo e va spesso oltre la sua RB16. Una vettura di qualità, ma non certo al livello dei due missili di Brackley. Oggi ha fatto vedere per l’ennesima volta come sia pronto a duellare anche con un (quasi) sette volte campione del mondo con un talento innegabile al quale ha aggiunto, e continua ad aggiungere, una maturità davvero notevole. Il Verstappen “variabile impazzita” degli scorsi anni è ormai un lontano ricordo. Ora è un pilota solido, che sa sempre estrarre il massimo dalla sua monoposto, e che non si accontenta. Se avesse per le mani una W11 come Lewis Hamilton o Valtteri Bottas parleremmo decisamente di un’altra Formula Uno. Non è ancora iniziata l’era-Max, ma lui sta gettando basi importanti perchè possa avvenire in futuro. Per il momento l’olandese se ne va dal circuito di Imola con tanto amaro in bocca. O forse no…?
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alessandro.passanti@oasport.it
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Foto: Lapresse