Formula 1
F1, il melanconico addio di Sebastian Vettel. Con la Aston Martin il rischio è di rimpiangere la Ferrari
“L’asfalto è nuovissimo ed è questa la ragione per cui è estremamente scivoloso, tuttavia abbiamo notato come l’aderenza sia cresciuta progressivamente nel corso della giornata, quindi penso che il trend continuare anche nei prossimi giorni e il grip può solo migliorare rispetto a oggi. Come mai la Ferrari è andata così bene? Non saprei dare una spiegazione. Oggi era importante girare il più possibile e trovare il ritmo giusto con il tracciato e noi ci siamo riusciti. Non penso ci sia una ragione particolare per le nostre buone performance. Domani però mi aspetto che i distacchi siano decisamente più ridotti rispetto a oggi, perché soprattutto stamattina tanti hanno faticato a mandare in temperatura le gomme, mentre sabato credo questo problema si presenterà in maniera meno marcata”.
Con queste parole il tedesco Sebastian Vettel ha commentato il suo venerdì in Turchia, sede del weekend del Mondiale 2020 di F1. Il Circus è tornato a correre su questo tracciato dopo diversi anni visto che l’ultimo appuntamento si è disputato nel 2011. L’Intercity Istanbul Park è un circuito moderno, progettato da Hermann Tilke e inaugurato nel 2005 con il primo GP della storia di F1. Ebbene, su questa pista dal disegno particolare sembra che la Rossa si sia trovata meglio del solito e Vettel soprattutto per quanto fatto vedere sul passo gara ha messo in mostra una buon ritmo, al di là dell’ottavo posto finale nella classifica di oggi.
Il tedesco, infatti, un po’ sulla scia di quanto accaduto a Imola pare avere buone sensazioni dalla macchina e a differenza di qualche settimana fa ha trovato più feeling con la SF1000. Merito degli interventi aerodinamici? Difficile da dire, di sicuro c’è che la chimica tra il teutonico e la Rossa sia aumentata e anche questo day-1 di Istanbul ha dato questa impressione. Ecco che, da questo punto di vista, Seb potrebbe rischiare di rimpiangere la Ferrari, vista la sua scelta di andare in Aston Martin nel 2021.
Se guardiamo ai fatti la Rossa, pur nei suoi tanti difetti, è un costruttore ufficiale e ha i mezzi per riprendersi da questo periodo di buio, mentre la scuderia inglese nella quale Seb andrà è un “cliente raffinato” della Mercedes. Certo, il tedesco disporrà di una W11 l’anno prossimo e male non farà sicuramente, però è altrettanto chiaro che il lavoro di sviluppo sarà condizionato dalle capacità di intervento delle squadre e per il quattro volte campione del mondo ci potrebbe essere un epilogo poco gradito.
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giandomenico.tiseo@oasport.it
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Foto: LaPresse