Ciclismo
Fabio Aru si sfoga: “Secondo voi non trovo un contratto? Le telefonate sono arrivate…Su Internet leggo solo cavolate”
Fabio Aru è tornato a parlare dopo alcune settimane. Il Cavaliere dei Quattro Mori ha rilasciato un’intervista a Bici.pro, nella quale si è soffermato sul suo futuro, sfogandosi a cuore aperto. Il sardo non rinnoverà il contratto con la UAE Emirates dopo tre anni privi di grandi risultati e ora è alla ricerca di una nuova squadra. Ed è proprio su questo punto che si è soffermato: “Non ho mai pensato di lasciare il ciclismo. Entro fine mese dirò con quale squadra andrò. E certo che riparto, perché è la mia passione, la mia vita. Si riparte sempre. Ci sono situazioni che vorresti non vivere, come quel giorno al Tour. E se non accettano la spiegazione che ho dato, il fatto che non tutti reagiscano allo stesso modo… Ma ti pare che in tutto questo tempo, neanche una telefonata?“.
Il 30enne ha puntualizzato: “Secondo te io non trovo un contratto? Va bene, devo abbassare le pretese. Non posso pretendere di guadagnare gli stessi soldi. Ma è lo sport. Se hai vinto una tappa al Tour, ci sono 15 team che ti cercano. Adesso ne avrò la metà, ma ho delle richieste. Voglio solo aspettare per scegliere bene, senza pressione. Il solo problema è che se chiude anche la NTT, ci saranno tanti corridori in cerca di un contratto. È il momento di fare la selezione e decidere. Siamo comunque a novembre”.
Le pretese di Fabio Aru, capace di salire due volte sul podio al Giro d’Italia e di indossare la maglia gialla al Tour de France, sono molto chiare: “Un posto e persone che facciano al caso mio. Fa comodo dire che sia stata tutta colpa mia e io mi prendo le mie responsabilità, ci mancherebbe. Il giorno del Tour resta una cosa a sé, che magari andava gestita diversamente. Però sono stati fatti degli errori anche da parte di chi avevo intorno. Si potevano fare altre cose”.
Fabio Aru si è ritirato al Tour de France e poi non è più tornato in gruppo: “Il fatto del lockdown è stato una botta per tutti. Cosa pubblico? Che vado in bici? Che non vado sui rulli? Che pulisco in casa? In quel momento c’è stato un blocco. Forse avrei dovuto scrivere di più. Però onestamente, mi pesa. Il mio lavoro è un altro. Nella prima parte dell’anno, in Colombia, è stato divertente farlo. Mi veniva più facile perché stavo bene. Ho valutato anche io questa cosa. Finché non ho fatto la diretta con Lello Ferrara, sembrava che Fabio Aru fosse in un pozzo. Cercate di capirmi, io ho costruito la mia immagine andando in bici. Ho vinto. Ho perso. Tutto in bici. E questo mi ha portato ad avere 170 mila follower, che sono interessati alla mia carriera e magari aiutano le aziende che investono su di me. Ma io in quel mese non avevo voglia di parlare e semplicemente non ho risposto a nessuno. Quando leggi certe cavolate su internet, ti viene voglia di chiuderti“.
Il Cavaliere dei Quattro Mori si concentra anche sui prossimi mesi: “Novembre è sempre stato un mese abbastanza libero, in ogni caso a ottobre non ho mai smesso di andare in bici. In Sardegna facevo uscite di due/tre ore. Al massimo ho fatto 110 km, anche con il gusto di rivedere le mie strade. Di pedalare fino al mare. Anche in mountain bike. E su un possibile ritorno al ciclocross: “Mi piacerebbe fare qualche gara a gennaio, senza stress. Prove del Trittico Lombardo, ad esempio. C’è una gara a Villacidro, il mio paese, a dicembre. Non so se è troppo presto. Certo non andrei mai a fare le Coppe del Mondo come ha scritto chi mi voleva mettere alla Alpecin. Intanto, ho ricominciato a camminare in montagna, per due volte alla settimana. Mi piace molto. Poi da dicembre inizierò ad allenarmi, in base alle indicazioni di chi mi seguirà. Ma adesso faccio io le domande”.
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