Artistica
Ginnastica, “Solidarity” di Uchimura e Nagornyy batte “Friendship” di Melnikova. Gara mondiale a Tokyo verso le Olimpiadi
A Tokyo è andata in scena la “Friendship and Solidarity Competition”, uno dei pochi eventi internazionali di ginnastica artistica in questa tormentata stagione. Allo Yoyogi National Stadium della capitale giapponese, dove la prossima estate dovrebbero andare in scena le Olimpiadi (ormai il condizionale è d’obbligo), si è disputato un evento organizzato dalla FIG con tantissime stelle della Polvere di Magnesio. Si è trattato di una competizione a squadre miste, due team composti ciascuno da 15 atleti (equa divisione tra uomini e donne) si sono fronteggiati nelle dieci specialità. Su ogni attrezzo poteva salire un massimo di otto atleti pere formazione, i migliori tre punteggi sono stati conteggiati ai fini della classifica generale.
A trionfare è stato il Team Solidarity (Solidarietà) con 423.600 punti, battendo il Team Friendship (Amicizia) di un paio di punti (421.300). Nella formazione vincitrice figurano l’immenso Kohei Uchimura, l’Imperatore della Ginnastica capace di vincere due Olimpiadi e sette Mondiali nell’all-around: 13.200 al corpo libero, 13.300 al cavallo, 14.500 al volteggio, 15.200 alla sbarra per il giapponese. Accanto all’icona di questo sport era presente anche il russo Nikita Nagornyy, Campione del Mondo in carica sul giro completo: 14.200 al quadrato, 14.200 al cavallo, 14.700 al castello, 14.600 alla tavola, 14.700 sugli staggi, 14.200 alla sbarra. Da segnalare anche il superbo 14.400 alla trave della cinese Jin Zhang e il 13.500 alle parallele della russa Aleksandra Shchekoldina, oltre a un rilevante 14.800 al volteggio della statunitense Shilese Jones.
La formazione sconfitta era invece capitana da Angelina Melnikova, bronzo iridato nel concorso generale. La russa si è resa protagonista di una buona gara: 13.400 al corpo libero, 14.700 al volteggio, 14.500 alle parallele, 14.100 alla trave. Con lei il connazionale Artur Dalaloyan, Campione del Mondo all-around nel 2018 (14.500 agli anelli), ma anche le giapponesi Hitomi Hatakeda (13.900, 13.900, 13.700, 12.700) e Asuka Teramoto (13.700, 13.500, 12.200, 13.200).
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stefano.villa@oasport.it
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Foto LM-LPS/Filippo Tomasi