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Golf: Carlos Ortiz vince lo Houston Open 2020 e riscrive la storia del Messico. Francesco Molinari convincente 15°

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Carlos Ortiz riporta la gloria al Messico del golf. Con il suo trionfo nello Houston Open 2020, che lo rende peraltro il secondo messicano a entrare nei primi 100 del mondo dopo Abraham Ancer, diventa infatti il terzo del suo Paese a vincere un torneo sul PGA Tour dopo Cesar Sanudo e Victor Regalado. Ma c’è di più: erano 42 anni, cioè dal secondo dei due tornei vinti da Regalado (che corrisponde all’attuale John Deere Classic, ma allora si chiamava Quad Cities Open), che un messicano non vinceva sul circuito americano. Ortiz, con il suo -5 odierno sigillato da un birdie all’ultima buca, chiude in -13 (67 68 67 65) e, nel complesso, coglie la sua quarta affermazione dopo le tre sul Web.com Tour nel 2014.

Ortiz precede di due colpi il numero 1 del mondo Dustin Johnson e il giapponese Hideki Matsuyama, entrambi con un più che valido stato di forma in vista del Masters che partirà giovedì ad Augusta. Per i due l’ultima giornata è rispettivamente da -7 e -5, ma non basta per recuperare il divario nei confronti del messicano. Quarto da solo, a ripetere il risultato del 2019 e a mettere a segno il suo migliore del 2020, Talor Gooch con un -9 propiziato dal giro in 63 colpi, 7 sotto il par, compiuto oggi. Quinta posizione a -8 per Brooks Koepka (-5 oggi), che sente evidentemente profumo di Major, il suo ambiente per eccellenza, e l’austriaco Sepp Straka (-1), che perde una posizione, ma si prende il ruolo di miglior europeo della settimana. Settimi a -7 il canadese Mackenzie Hughes (anche lui -7 odierno), l’inglese Tyrrell Hatton (-5), l’australiano Jason Day (+1, era secondo ieri) e il leader dopo tre giri, Sam Burns, incappato in una giornata da +2.

Se nel gruppo degli undicesimi si colloca l’irlandese Shane Lowry a -6, è assai piacevole per i colori italiani rivedere Francesco Molinari nelle zone alte. Il torinese finisce 15° a -5 piazzando, in quest’ultimo giro chiuso a -4, una grande ultima parte, con tre birdie nelle ultime cinque buche. “Chicco” non arrivava tanto in alto in un torneo da oltre un anno, complice anche la sua lunghissima assenza dai green che lo ha fatto scivolare all’87° posto nell’OWGR, situazione che dopo il torneo tornerà a migliorare per lui, che sempre solo un anno fa era in top ten e che nel suo trionfale 2018 era riuscito a issarsi fino al numero 5. Insieme a lui, tra i quindicesimi, anche il norvegese Viktor Hovland, mentre è da rimarcare il 32° dell’indomito irlandese Padraig Harrington.

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federico.rossini@oasport.it

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Foto: LaPresse

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