Golf
Golf, Masters 2020: Dustin Johnson fa il vuoto e ipotetica il secondo Major. Tiger Woods 20°
Dominante. Lo statunitense Dustin Johnson mette in piedi un vero e proprio show durante il moving day all’Augusta National (Georgia), scava un solco profondo con gli avversari e si invola verso l’attesissimo secondo Major della carriera, visto che domani partirà con ben quattro colpi di vantaggio su tutti nell’ultimo flight del Masters 2020. Una prova di carattere assoluto, quella odierna del numero 1 del mondo, capace di dare uno strappo deciso fin dalle primissime buche (partenza in -4 dopo 4) poi confermata swing dopo swing fino al sontuoso 65 finale, che gli vale il -16 provvisorio in cima alla leaderboard.
Per DJ si profila domani una giornata tutta in discesa, dove avrà dunque tutte le carte in regola per spezzare la maledizione Major che ne ha fatto recentemente oggetto di scherni poco apprezzati nell’ambiente da parte del collega Brooks Koepka. L’unico torneo di questa caratura conquistato dal trentaseienne della Carolina del Sud è stato lo US Open 2016 ad Oakmont (Pennsylvania), e dunque fino a questo momento Johnson si è fatto notare per la sua pregevole costanza di risultati e successi sul PGA Tour (23 vittorie) ma anche per la tendenza a tremare nei momenti decisivi dei Major, non ultimo il recente PGA Championship 2020 dove è stato scavalcato dal giovane connazionale Collin Morikawa proprio nell’ultimo round.
Alle sue spalle il terzetto di giocatori a -12 è formato da tre nomi a sorpresa, usciti dal gruppo in seguito ad un sabato più che positivo. Il giovanissimo coreano Sungjae Im, 22 anni, è al suo primo Masters della carriera e col 68 odierno si è guadagnato il privilegio della partenza nell’ultimo gruppo domani insieme al leader. Con lui anche il messicano Abraham Ancer, fresco trionfatore in Texas settimana scorsa e quindi di fatto golfista più caldo del momento, e l’australiano Cameron Smith. Quinta posizione in solitaria per il sudafricano Dylan Frittelli, a -11.
Deludono invece i veri big, chiamati a resistere al forcing di Johnson e invece tutti abbastanza ordinari in questo moving day ad Augusta. Lo statunitense Justin Thomas è stato l’unico a provarci veramente, portandosi celermente sul -12 prima della fase finale del suo round, dove però è incappato in parecchi errori insoliti che lo hanno fatto scivolare indietro fino al -10, a sei colpi dalla vetta. Un colpo dietro all’ex numero 1 del mondo, in settima piazza, troviamo anche lo spagnolo Jon Rahm e l’ex campione Masters Patrick Reed, altrettanto incostanti e dunque allontanatisi parecchio nei confronti del leader oggi.
Molto bene invece Rory McIlroy, davvero on fire per il secondo round consecutivo, anche se il nordirlandese ha pagato a carissimo prezzo il giovedì da incubo che lo aveva, di fatto, immediatamente estromesso dai giochi. La stella europea non si è data per vinta e tra venerdì e sabato ha giocato di fatto il miglior golf post-lockdown, dando l’impressione di essere davvero inarrestabile a tratti e di poter anche accorciare su Johnson. Tuttavia, un pessimo tre-putt al par 5 della tredici e una palla in acqua all’altro par 5 (la 15) hanno ridimensionato un giro che altrimenti sarebbe stato davvero stellare (-5), soprattutto proprio sui green dove oggi Rory ha davvero brillato. Stesso punteggio e stessa posizione (10 a -8) anche per Brooks Koepka, l’uomo Major che, però, non sta brillando in questa occasione. Ultima menzione per il campione in carica Tiger Woods, che chiude il terzo giro ventesimo dopo un round in pari con il par, restando quindi a -5 per il torneo.
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Foto: LaPresse