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Golf, Masters 2020: Paul Casey doma il primo giro di Augusta, Francesco Molinari fermato dall’oscurità in 51esima posizione

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La prima giornata del Masters 2020 è appena stata sospesa a causa dell’oscurità, con moltissimi giocatori che dovranno quindi duplicare gli sforzi in vista di domani. Il terzo e ultimo Major di questo travagliato 2020 si è aperto con una pioggia abbastanza sostenuta caduta sulla Georgia che ha fin da subito complicato i piani degli organizzatori all’Augusta National. Oltre tre ore di interruzione per condizioni meteo avverse hanno infatti destabilizzato fin da subito il programma di questo round inaugurale, e l’illuminazione serale ridotta di novembre, rispetto al tradizionale appuntamento primaverile, ha costretto i partenti del pomeriggio a non poter terminare la propria fatica.

A occupare le zone alte della classifica ci sono dunque, come prevedibile, tutti i partenti del mattino, doppiamente fortunati oggi in quanto hanno potuto approfittare di green davvero soffici a causa della pioggia che hanno reso la ricerca dell’asta decisamente meno complicata. L’inglese Paul Casey è comunque stato in grado di emergere dal mucchio, guadagnandosi la leadership solitaria grazie a uno splendido giro bogey-free in 7 colpi sotto al par, dove spicca l’eagle alla 2.

Il quarantatrenne britannico è certamente uno dei più forti golfisti a non aver mai raggiunto un successo Major in carriera, e questo efficace avvio diventa certamente un ottimo trampolino di lancio per provare a spezzare la maledizione. A un paio di colpi di distanza troviamo tre americani: Webb Simpson, Xander Schauffele e Justin Thomas, con la sola differenza che l’ex numero 1 del mondo ha giocato solamente 10 buche, ed è di fatto l’unico partente del pomeriggio ad essere stato capace di inserirsi nelle zone alte, sfruttando una partenza perfetta da -4 dopo cinque. Da tenere d’occhio anche Schauffele, che ama Augusta e a detta di molti era già tra i favoritissimi anche prima del giro odierno.

Nel gruppetto che delinea i quinti classificati, a pari merito con lo score di -4, troviamo un folto gruppetto di ben otto giocatori, tra i quali nomi decisamente importanti. Il giapponese Hideki Matsuyama, l’australiano Adam Scott, il giovane statunitense Matthew Wolff, Dylan Frittelli e gli ex campioni Louis Oosthuizen e Patrick Reed. Con loro, sempre lui. Tiger Woods. La tigre californiana, immortale, comincia la propria difesa del titolo con un solidissimo 68, frutto di un giro senza alcuna sbavatura davvero sorprendente. Il cinque volte campione di Augusta, infatti, non ha nelle partenze sprint la caratteristica madre che lo ha reso ingiocabile su questo campo. Dunque, con un avvio di questo tipo, tutto è veramente possibile.

Buon inizio anche per lo spagnolo Jon Rahm (-3), Dustin Johnson (-3 dopo 9) e Bryson Dechambeau (-2), altre tre stelle attesissime alla vigilia che sono pronte a giocarsi le proprie carte. Meno positivo il pomeriggio di Francesco Molinari e di Rory McIlroy. I due campioni europei sono partiti col freno tirato e non sono riusciti ad andare oltre il par del campo nelle loro prime – rispettivamente – 10 e 9 buche, restando dunque molto indietro in classifica (T51). Se per il nordirlandese il problema continua ad essere soprattutto la disastrosa qualità dei wedge, per il nostro Chicco le cose si stavano mettendo sui giusti binari dopo un avvio molto complicato sull’Amen Corner. Molinari è infatti partito sul tee della 10 ed è finito rapidamente +2 dopo 3, salvo recuperare nel migliore dei modi e rimettersi in carreggiata per la fondamentale giornata di domani, dove ricordiamo che saranno solamente i primi 50 a passare il taglio.

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michele.brugnara@oasport.it

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Foto: LaPresse

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