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Golf: Robert Streb guida a metà RSM Classic 2020 davanti a Camilo Villegas. Tagliati Sungjae Im e altri big

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Si è concluso da poco il secondo giro dell’RSM Classic, torneo facente parte del calendario 2020-2021 del PGA Tour. A sorprendere tutti, per il momento, è l’americano Robert Streb, che ha un rapporto speciale con questo torneo: nel 2014, quando si chiamava McGladrey Classic, infatti, fu proprio questo l’unico suo successo sul tour americano in carriera. Il trentatreenne dell’Oklahoma, settimo al PGA Championship nel 2016, si trova al comando con uno score di -14, dopo che ieri era al terzo posto. Splendide le sue seconde 18 buche, completate nove colpi sotto il par (dunque 63, con soli birdie), una delle due migliori performance di giornata.

Al secondo posto il colombiano Camilo Villegas (unico non a stelle e strisce dei primi cinque): il trentottenne ex numero 7 del mondo cede la leadership pur con un buon -6, che lo porta a -12 in totale. Gran rimonta, con giro anche per lui in -9, per Bronson Burgoon, che raggiunge Patton Kizzire al terzo posto a -11, mentre quinti a -10 sono Harris English e Kyle Stanley. Si rivede ai piani alti Zach Johnson: il due volte vincitore di Major è settimo a -9, precedendo Kevin Kisner, l’austriaco Bernd Wiesberger e l’argentino Emiliano Grillo, tutti a -8 e, curiosamente, con lo stesso score odierno (-4). Da notare come tutti i primi, tranne Kisner, che ha girato sul Seaside Course, siano andati oggi in scena sul Plantation Course del Sea Island Golf Club di Saint Simons Island, in Georgia. Si segnala anche un altro giro in -9, ancora col sapore d’America: quello di Joel Dahmen, attualmente 11° (e con 94 posizioni recuperate, unico a effettuare un tale giro sul Seaside Course).

Numerosissimi sono i nomi di lusso tagliati: tra gli altri, gli inglesi Luke Donald, Justin Rose (rimasti appena fuori, a -2), Danny Willett, Matthew Fitzpatrick e Lee Westwood, gli americani Jason Dufner e Brandt Snedeker, i sudafricani Louis Oosthuizen e Dylan Frittelli, il venezuelano Jhonattan Vegas, e soprattutto il sudcoreano Sungjae Im, che veniva dal secondo posto al Masters, il miglior risultato della sua ancora giovane carriera.

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federico.rossini@oasport.it

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Foto: LaPresse

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