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Judo, Odette Giuffrida salva il medagliere azzurro agli Europei 2020. Delusione Lombardo, grande rammarico per i tre quinti posti…

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Con i Campionati Europei Senior di Praga si è conclusa ufficialmente la stagione 2020 della Nazionale italiana di judo, in attesa di tornare in gara presumibilmente a metà gennaio 2021 per il Masters di Doha. La selezione tricolore si è presentata in Repubblica Ceca con 16 atleti, distribuiti equamente tra categorie maschili e femminili, al termine di un percorso di avvicinamento pieno zeppo di ostacoli e contrattempi legati al Covid-19. Si trattava di fatto della prima gara internazionale senior dell’Italia dopo il lunghissimo stop del World Tour, perciò non devono essere sottovalutate le difficoltà derivanti da un periodo così lungo di astinenza dalle competizioni.

Manuel Lombardo ne è l’esempio perfetto: il 21enne torinese, n.1 al mondo e grande favorito per il successo nei -66 kg, che tornava a gareggiare dopo oltre 11 mesi di attesa, ha commesso un‘ingenuità nel suo incontro di primo turno (contro il futuro vincitore Safarov) facendosi squalificare e gettando alle ortiche la concreta possibilità di conquistare il suo primo titolo continentale a livello senior. Un errore di gioventù da cui trarre il massimo insegnamento, in vista di un fondamentale 2021 in cui l’obiettivo sarà quello di salire sul gradino più alto del podio ai Giochi Olimpici di Tokyo sui tatami della Nippon Budokan Arena.

La kermesse praghese verrà però ricordata in casa Italia specialmente per il meraviglioso trionfo di Odette Giuffrida nella categoria fino a 52 kg. La 26enne romana ha scritto una pagina indelebile del judo tricolore, vincendo il suo primo oro in un grande evento (tra Olimpiadi, Mondiali ed Europei) e riportando il Bel Paese sul tetto d’Europa per la prima volta dopo 12 anni di digiuno. L’ultima affermazione azzurra in un Europeo Senior risaliva infatti a Lisbona 2008 con il primo posto di Ylenia Scapin nei 70 kg. Odette si è confermata la punta di diamante del movimento judoistico femminile nostrano e soprattutto una delle cinque atlete da battere (insieme a Kelmendi, Abe, Buchard e Kuziutina) nella sua categoria in vista del torneo a cinque cerchi di Tokyo.

Purtroppo l’oro di Giuffrida rappresenta anche l’unica medaglia portata a casa dalla squadra italiana, che si è attestata in settima posizione assoluta nel medagliere della manifestazione alle spalle di Francia (5 titoli), Russia (3), Georgia, Azerbaigian, Israele e Moldavia (tutte con un oro e almeno un altro podio). Sul bilancio complessivo della spedizione pesano molto le tre finali per il bronzo perse da Fabio Basile nei -73 kg, Alice Bellandi nei -70 kg e Giorgia Stangherlin nei -78 kg. Tre quinti posti diversi che hanno lasciato l’amaro in bocca, senza dimenticare però l’ottimo cammino che ha consentito loro di arrivare al Final Block per giocarsi una medaglia continentale. Degno di nota in particolare il successo di Bellandi sulla portoghese Timo (argento mondiale 2019) e quello di Stangherlin all’esordio assoluto in questo contesto sulla tedesca Wagner (n.6 al mondo).

Per quanto riguarda il processo di qualificazione olimpica, l’Italia esce dall’Europeo sempre a quota 6 pass virtuali ma con la sensazione di poter aumentare di un’unità questo numero nel 2021. Alice Bellandi è adesso davvero a un soffio (96 punti) dall’ultima delle qualificate nel ranking dei -70 kg, perciò la bresciana ha tutte le carte in regola per raggiungere Tokyo dalla porta principale e per lasciare vacante la quota continentale. Nicholas Mungai, autore di una prestazione incoraggiante a Praga ma ancora abbastanza lontano dal pass nei -90 kg, è al momento il primo judoka azzurro in lista di attesa per aggiudicarsi eventualmente quella quota. Sperano ancora di rientrare in gioco Francesca Giorda nei 48 kg (è stato fondamentale battere la turca Senturk a Praga nello scontro diretto) e Giorgia Stangherlin, che dovrà però confermarsi sui livelli di questi Campionati anche nel 2021 in più tornei per tentare la scalata in extremis.

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