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Masters 1000 Parigi-Bercy 2020: Nadal e l’obiettivo doppietta in Francia, Humbert vuol stupire ancora

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Quando il gioco si fa duro, i duri cominciano a giocare. Siamo nei quarti di finale del Masters 1000 di Parigi-Bercy 2020, le palle peseranno un po’ di più per la tensione e ogni scambio sarà determinante.

Si parte dal favorito numero uno per il successo finale, ovvero la testa di serie n.1 Rafael Nadal. Il campione nativo di Manacor, dopo aver sconfitto il connazionale Feliciano Lopez (non senza soffrire) e l’australiano Jordan Thompson, affronterà un altro spagnolo, ovvero Pablo Carreño Busta, che in questa sede ha superato in successione il francese Gaston, il tedesco Struff e lo slovacco Gombos. I favori del pronostico sono tutti per Nadal, che nei sei precedenti ha sempre vinto. L’ultimo match sul cemento risale agli Australian Open 2020. In caso di vittoria, in semifinale ci sarà il vincitore della sfida tra Alexander Zverev e lo svizzero Stan Wawrinka. Mai come quest’anno l’iberico ha le carte in regola per completare la doppietta parigina nel corso della stessa stagione, impresa riuscita solo ad Ilie Nastase nel 1973 e ad Andre Agassi nel 1999.

Sono giorni difficili per Sascha. Le accuse di violenza da parte della sua ex fidanzata non lo hanno sicuramente lasciato troppo tranquillo, senza considerare l’annuncio da parte di un’altra ex compagna di una paternità. Avere l’attenzione massimale sul tennis non sarà stato facile e il confronto con Wawrinka è un bell’esame. L’elvetico, negli ottavi di finale, ha sciorinato una prestazione degna delle sue miglior versioni, sconfiggendo chi sembrava imbattibile. Stan, infatti, ha battuto il russo Andrej Rublëv, vincitore dei recenti tornei di San Pietroburgo e di Vienna, rimontando da una situazione di iniziale svantaggio (sotto di un set). Facendo leva anche sulla naturale stanchezza del giocatore nativo di Mosca, il rossocrociato ha imposto il proprio ritmo con la nota potenza dei colpi al rimbalzo e l’obiettivo è stato centrato. Un aspetto che può far sorridere Zverev è lo storico, dal momento che nei tre match disputati in passato ha vinto sempre il teutonico.

Sarà una giornata particolarmente sentita poi per l’argentino (n.9 del mondo) Diego Schwartzman. Il sudamericano, col pensiero al primo Master in carriera, dovrà affrontare e sconfiggere il russo Daniil Medvedev (n.5 ATP). Diego, vittorioso nettamente contro lo spagnolo Alejandro Davidovich Fokina, sfiderà un Medvedev (a segno in tre set contro l’australiano Alex de Minaur) non trascendentale. Tra i due non corre buon sangue dai tempi dell’ATP Cup a inizio anno, quando il russo polemizzò con Schwartzman che si era lamentato per l’esultanza dell’angolo russo su un suo doppio fallo. Una cosa poco digerita dal sudamericano, che avrà sicuramente una motivazione in più per prevalere.

Completiamo la presentazione sulla sfida tra il francese Ugo Humbert e il canadese Milos Raonic. Il transalpino vuol continuare a stupire, dopo aver eliminato in questa sede il norvegese Casper Ruud, il greco Stefanos Tsitsipas e il croato Marin Cilic. Oltre all’indubbio talento, il 22enne transalpino ha fatto vedere una grande forza mentale nei momenti difficili e questo fa tanto la differenza. Ad attenderlo ci sarà il nordamericano, che su questi campi è un rivale difficile da affrontare. La combinazione servizio-dritto, infatti, è l’arma migliore di Raonic, però il n.17 del mondo dovrà fare attenzione alla risposta dell’avversario, che tanto ha fatto soffrire Tsitsipas per fare una menzione. Non ci sono precedenti tra i due e questo dà ulteriore interesse.

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Foto: LaPresse

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