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Mike Tyson, la Notte della Tigre Indomabile: il ritorno del Colosso mondiale a 54 anni, battaglia campale contro Roy Jones

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Il gong tornerà a suonare per lui. Lo farà ancora una volta, a 54 anni, dopo aver scritto memorabili pagine di storia dello sport globale, dopo aver abbandonato le scene da 15 stagioni, dopo aver regalato emozioni sul ring e avere fatto parlare di sè per tumultuose vicende al di fuori del quadrato. Mike Tyson: proprio lui, l’inscalfibile, il più cattivo di tutti, il più forte di tutti. Il ribattezzato Iron Mike: proprio lui, l’indomabile, la belva feroce, il pugno d’acciaio. Il più giovane Campione del Mondo dei pesi massimi della storia: proprio lui, l’incarnazione della nobile arte contemporanea, il pugile più mediatico degli ultimi tre decenni, la tigre conosciuta in ogni angolo del Pianeta anche da chi non segue minimamente la boxe.

Semplicemente Mike Tyson. Questa notte (attorno alle ore 05.00 italiane) il Colosso di Brooklyn tornerà in scena. Mike Tyson si rimetterà i calzoncini e, con la stessa voglia di un ragazzino alle prime armi, con l’ardore e il coraggio dei giorni migliori, indosserà i guantoni per regalare a tutti i suoi fan una recita degna di nota. Lo statunitense aveva abbandonato le scene nell’ormai lontano 2005, quando venne sconfitto per ko tecnico alla sesta ripresa dal carneade irlandese Kevin McBride. Era un Mike Tyson agonisticamente alla frutta, travolto dalla doppia battuta d’arresto contro Evander Holyfield (la squalifica per il morso d’orecchio nel 1997 è una delle pagine storiche della boxe) e ormai un lontano parente della furia che divorava gli avversari tra la fine degli anni ’80 e la metà degli anni ’90, in un periodo da dominatore assoluto intervallato anche da tre anni di carcere.

Vinse la cintura iridata WBC il 22 novembre 1986, quando a soli 20 anni e 145 giorni mandò al tappeto il detentore Trevor Berbick. L’anno successivo portò a casa anche i titoli mondiali WBA e IBF, difendendoli fino all’11 febbraio 1990, quando clamorosamente venne mandato a terra da Buster Douglas al Tokyo Dome. Poi la detenzione per molestie sessuali, la scarcerazione per buona condotta dopo tre anni, il ritorno sul ring, il ritiro e un vita sopra le righe tra coltivazione di marijuana, comparsate cinematografiche e televisive, biografie, documentari, dichiarazioni scottanti.

È un evento a tutti gli effetti e si tratta di tutto tranne che di una passerella celebrativa, anche perché il suo avversario è un pugile formidabile: Roy Jones Jr., anch’egli pronto a rimettersi in gioco a 51 anni, anche se la sua ultima apparizione sul ring è vecchia di appena due stagioni (vinse nel 2018 con verdetto unanime contro il connazionale Scott Sigmon). Lo statunitense non avrà la stessa forza mediatica di Mike Tyson (ma gli sportivi che la possono vantare si contano sulle dita di una mano), ma è uno dei migliori atleti della storia contemporanea.

Stiamo infatti parlando di un pugile capace di vincere il titolo mondiale in ben quattro categorie di peso differenti tra i professionisti (medi IBF; supermedi IBF; mediomassimi WBC, WBA, IBF, IBO; massimi WBA), unico uomo in grado di completare la memorabile scalata iridata dai pesi medi ai massimi in appena dieci anni (1993-2003). Il ribattezzato Captain Hook, poi bravissimo a ritagliarsi spazio dopo il ritiro tra musica e spettacolo, è stato all’apice della classifica Pound for Pound e nel suo palmares vanta anche l’argento alle Olimpiadi di Seoul 1988 tra i superwelter (in finale venne letteralmente derubato dai giudici, i quali premiarono il padrone di casa Park Si-Hun). Da evidenziare anche la sua amicizia con Vladimir Putin, da qualche anno è anche diventato cittadino russo.

Sulla carta dovrebbe essere un match di esibizione, sulla durata degli 8 round da 2 minuti ciascuno. Sono vietati i colpi duri e l’arbitro ha avuto il mandato di interrompere la contesa in caso di sangue copioso. Non ci sono cinture titolate in palio, anche se la WBC ha deciso di premiare il vincitore con un riconoscimento speciale (la cintura verde di “Frontline Battle”). I due contendenti, però, non sembrano essere d’accordo su un combattimento leggero e hanno promesso battaglia, come testimoniano le dichiarazioni della vigilia. Mike Tyson ci è andato giù duro, non smentendo il suo noto carattere: “Sarà una lotta senza tregua, un match dove lascerò andare le mani. Ero diventato vegano da anni, ma ho dovuto cambiare sponda: non puoi fare boxe senza proteine animali che hanno un alto valore nutrizionale. Per questo motivo sono tornato a mangiare carne, preferibilmente di alce e di bisonte“.

Il suo avversario è parso un po’ più contratto, ma convinto dei suoi mezzi: “Sapete che praticamente Mike Tyson è bipolare, quindi potrebbe essere in grado di fare qualunque cosa. Questo è il motivo per cui i riflettori erano sempre puntati su di lui e la gente guardava i suoi match: non sapevi mai che cosa avrebbe potuto fare. Anche io non so cosa farà, quindi dovrò essere pronto a proteggermi da qualsiasi cosa gli venga in mente di fare. Non sono preoccupato sotto il profilo tecnico. Certo lui è più grosso di me, ma ha anche molta più ruggine di me. I due minuti sulle otto riprese sono un bel regalo per lui, ma otto round rimangono comunque lunghi e non è detto che mi prenda“. Diamo una rinfrescata anche ai rispettivi record: 50 vittorie (di cui 44 per ko), 6 sconfitte (5 prima del limite) e 2 no contest per Mike Tyson; 61 vittorie (di cui 44 prima del limite) e 8 sconfitte (4 ko) per Roy Jones Jr.

Va precisato che i due contendenti si stimano reciprocamente e che si presentano a questo appuntamento con grandissime motivazioni, dopo mesi di intensissimi allenamenti. Il fisico che Tyson e Jones hanno mostrato con video e foto sui propri profili social è estremamente invidiabile: non sembrano degli ultra cinquantenni, lo stesso Iron Mike ha dichiarato che non era in questo peso-forma da quando aveva 18 anni. E la forza dei loro colpi sarà molto vicina a quella dei giorni migliori. Mancheranno forse agilità e velocità, ma ci sarà sicuramente da divertirsi. Come si divertiranno i rispettivi manager e commercialisti che dovranno amministrare le ricchissime borse previste per questa serata: si parla di circa 20 milioni di dollari (circa 16,8 milioni di euro) a testa per questo imperdibile, unico e indimenticabile ritorno sul ring di due vecchie glorie, pronte a illuminare anche il presente.

https://www.oasport.it/2020/11/live-mike-tyson-roy-jones-jr-in-diretta-iron-mike-torna-sul-ring-allo-staples-center/

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Foto: Lapresse/Olycom

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