MotoGP

Moto2, il trionfo di Enea Bastianini e l’approdo in MotoGP. Luca Marini ha pagato la caduta di Le Mans

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Il Mondiale Moto2 2020 è andato ufficialmente in archivio con il trionfo iridato di Enea Bastianini, capace di conservare la leadership del campionato dagli attacchi di tre inseguitori ancora virtualmente in lizza per il titolo fino alla bandiera a scacchi dell’ultimo round stagionale. Il riminese del Team Italtrans ha saputo gestire egregiamente la pressione, non commettendo errori e rialzando la testa con grande personalità nei momenti più difficili della sua gara. “Bestia” si è rivelato di fatto il più solido e consistente del lotto, mettendo a referto un solo zero (caduta in Austria 1) e raccogliendo ben undici piazzamenti complessivi nella top6 in quindici gare.

L’azzurro classe 1997 non ha dimostrato di poter dominare dal punto di vista velocistico in questa Moto2 (come per esempio hanno fatto Morbidelli nel 2017 e Bagnaia nel 2018), mettendo in evidenza comunque un buon talento e soprattutto un’ottima tenuta mentale sulla lunga distanza di un campionato del mondo. Caratteristiche e qualità fondamentali in vista del 2021, quando Bastianini effettuerà il grande salto in MotoGP con la Ducati nel Team Esponsorama al fianco del nuovo compagno di squadra Luca Marini. Anche il fratello di Valentino Rossi si appresta infatti a cominciare la sua avventura nella classe regina (con i colori dello Sky Racing Team VR46) dopo aver lottato strenuamente fino in fondo per provare a chiudere nel migliore dei modi il suo cammino in Moto2.

Il “Maro”, vice-campione del mondo (a pari punti con Sam Lowes) a 9 punti dalla vetta, ha fatto intravedere degli sprazzi davvero notevoli dando a lungo la sensazione di poter vincere in carrozza il Mondiale. Decisivi sicuramente tre zeri (Qatar, Francia e Aragon 1) ed il calo di rendimento post-caduta di Le Mans, in cui si è rotto qualcosa nell’ingranaggio che fino a quel momento sembrava inattaccabile. In realtà Marini deve recriminare per le gare in cui non è salito sul podio nella fase centrale del campionato, come i quarti posti di Brno e Misano 2, oltre al 7° posto di Austria 2. In quel periodo l’alfiere dello Sky Racing Team partiva per vincere su ogni pista, ma spesso e volentieri ha pensato troppo alla classifica lasciando per strada punti pesanti (a posteriori decisivi) nella lotta per il titolo.

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Foto: Lapresse

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