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Moto3, risultato GP Europa 2020: succede di tutto a Valencia! Out Arenas, Vietti e Masià, vince Fernandez, Ogura 3° riapre il Mondiale

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Raul Fernandez ce l’ha fatta! Il portacolori del team Red Bull KTM Ajo, dopo aver messo a segno tante pole position, finalmente centra la prima vittoria in carriera. Il ventenne nativo di Madrid, infatti, si è aggiudicato un Gran Premio d’Europa, tredicesimo e terzultimo appuntamento del Mondiale Moto3 2020, nel quale è letteralmente successo di tutto, e che va a segnare una pagina davvero importante dell’intera stagione.

Sul tracciato di Valencia il meteo torna verso il sereno con temperature di 17 gradi sia per quel che riguarda l’atmosfera, sia sull’asfalto, ma i fuochi d’artificio non mancano. I contendenti al titolo iridato vengono eliminati uno dopo l’altro. Il primo ad uscire di scena è il nostro Celestino Vietti (Sky Racing team VR46) quindi tocca al britannico John McPhee (Honda Petronas) e allo spagnolo Jaume Masià (Honda Leopard) mentre il suo connazionale Albert Arenas (KTM Aspar) se possibile, fa addirittura peggio.

Il leader della classifica generale, suo malgrado, subisce un danneggiamento alla moto da parte di Alonso Lopez (Husqvarna Max Racing) dopo che era finito al tappeto con Celestino Vietti. Lo spagnolo, dopo diversi giri trascorsi ai box da ritirato, torna in pista e, invece che procedere come un semplice doppiato, si rimette in gara con i primi non rendendo la vita facile ai rivali. La direzione gara, ovviamente, gli sventola la bandiera nera. Una vera onta per lo spagnolo che poteva risparmiarsi questa figuraccia.

La gara vede, dunque, sul gradino più alto del podio Raul Fernandez che precede il suo connazionale Sergio Garcia (Honda EG 0,0 VDS) con 703 millesimi di distacco, mentre completa il podio il giapponese Ai Ogura (Honda Asia) che si rilancia clamorosamente per il titolo. Ai piedi del podio Tony Arbolino (Honda Snipers) a soli 32 millesimi dalla terza posizione, mentre è quinto il sudafricano Darryn Binder (KTM CIP) a 13.392. Sesto posto per lo spagnolo Carlos Tatay (KTM Reale Avintia) a 1.424, davanti al nostro Stefano Nepa (KTM Aspar) a 16.718. Ottavo lo spagnolo Jeremy Alcoba (Honda Kommerling) a 16.824, nono il ceco Filip Salac (Honda Snipers) a 16.964, decimo il nipponico Ayumu Sasaki (Red Bull KTM Tech3) a 17.088, davanti al nostro Riccardo Rossi (KTM BOE) undicesimo a 17.344. Chiude dodicesimo un anonimo Andrea Migno (Sky Racing team VR46) con un distacco di 17.467, davanti a Romano Fenati (Husqvarna Max Racing) che paga ben tre long lap penalty, con un distacco di 17.589. Si ferma in diciannovesima posizione Davide Pizzoli (KTM BOE) a 27.457, mentre è ventitreesimo ed ultimo Celestino Vietti a 1:20. Non completano la gara Dennis Foggia (Honda Leopard) che si era anche beccato ben due long lap penalty, e Niccolò Antonelli (Honda SIC58).

A questo punto la situazione in classifica generale vede davanti a tutti Albert Arenas fermo a 157 punti con appena sei lunghezze su Ai Ogura e 20 su Celestino Vietti. Quarto Arbolino a -23 punti, mentre è quinto Jaume Masià a -24.

LA GARA

Allo spegnimento dei semafori lo scatto migliore è di Celestino Vietti che imbocca per primo curva 1, inseguito da Alonso Lopez, Albert Arenas, Raul Fernandez e Riccardo Rossi. Ai Ogura è sesto, mentre Tony Arbolino scivola in dodicesima posizione davanti a Andrea Migno, con Jaume Masià ventitreesimo. La gara si scalda immediatamente.

Si arriva all’avvio del secondo giorno e succede qualcosa di clamoroso. In uscita da curva 4 Celestino Vietti viene disarcionato dalla sua moto e finisce al tappeto, portando con sè anche il malcapitato Alonso Lopez. La tornata numero 2, tuttavia, non ha ancora finito di regalare colpi di scena, dato che Albert Arenas vede uscire fumo dalla sua KTM, dopo essere stato toccato proprio da Lopez in caduta, ed è costretto a ritirarsi. Un vero e proprio shock per l’intero campionato, che perde in pochi metri due dei suoi grandi protagonisti e, soprattutto, il leader della classifica generale.

Di tutto questo se ne approfitta Raul Fernandez che scappa via incontrastato con 2.646 di vantaggio su Tony Arbolino e 2.853 su Darryn Binder. Ai Ogura è quarto e conscio di avere una chance immensa per rimettersi in corsa per il Mondiale. La rincorsa al titolo perde subito un altro protagonista con la caduta di John McPhee nel corso del quinto giro in curva 1, la gara è letteralmente incredibile. Le sorprese non accennano a finire, dato che anche Jaume Masià finisce nella ghiaia di curva 4 nel corso del decimo giro, eliminando un altro candidato al titolo della classe più leggera. Stessa sorte anche per il suo compagno di team Dennis Foggia nel corso del giro numero 15.

Questa gara non smette di stupire, dato che Albert Arenas torna in pista dopo essere uscito dai box e, invece che procedere tranquillamente come un semplice doppiato, si rimette in gara con i primi non rendendo la vita facile ai rivali. La direzione gara, ovviamente, gli sventola la bandiera nera.  In tutto questo bailamme Raul Fernandez arriva a 6 giri dalla conclusione con due secondi su Tony Arbolino e Sergui Garcia, con Ai Ogura quarto e sornione. Nel frattempo lascia la gara anche Niccolò Antonelli che cade in curva 6. Le battute conclusive non cambiano la sostanza: Raul Fernandez vince in completa gestione e precede Sergio Garcia e Ai Ogura che beffano Tony Arbolino. 

 

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Foto: Lapresse

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