MotoGP
MotoGP, Fabio Quartararo: “È stata dura resettare tutto dopo l’Aragona, ma Valencia mi piace e sono fiducioso”
Fabio Quartararo non sta vivendo un momento semplice. Il ventunenne francese è uscito malissimo dal double header di Alcañiz, dove ha concluso diciottesimo il GP di Aragona e ottavo il GP di Teruel. Il transalpino ha così perso la testa della classifica iridata in favore di Joan Mir, dal quale ora El Diablo ha 14 punti di ritardo. Quali sono le sensazioni dell’alfiere della Yamaha Petronas alla vigilia del rush finale della stagione? Ecco quanto ha dichiarato Quartararo nella conferenza stampa del giovedì del Gran Premio d’Europa.
“È stata dura resettare tutto dopo l’Aragona. Abbiamo fatto due gare sulla stessa pista e nella seconda sono regredito anziché migliorare. Al contrario, il mio compagno di squadra ha disputato uno dei migliori GP della sua carriera e ha vinto. Quindi non è certo stato semplice per me digerire quanto accaduto. Però, ho premuto il tasto del reset e adesso credo di essere nel giusto stato emotivo per affrontare il rush finale. Valencia è una pista che mi piace molto, mi sento molto motivato e sono fiducioso”
Se sento la pressione? Per grande parte della stagione sono stato in testa al campionato e non la sentivo granché. Ora, invece, che sono secondo la sento di più! Quando qualcuno dice di non sentire la pressione, probabilmente è perché ne sente meno del solito. Quando sei sulla griglia senti sempre una sorta di mal di stomaco e penso sia qualcosa di positivo. Se la senti, vuol dire che stai facendo qualcosa di buono, perché sei in lotta per qualcosa di grosso. Da parte mia sono in fiducia. Abbiamo tanti avversari e quest’anno la media punti di tutti è inferiore rispetto al passato. Può davvero accadere di tutto, ci sono ancora 75 punti in gioco e penso che possano vincere il titolo in sei. La chiave per conquistare il Mondiale sarà di restare concentrati e prendere una gara alla volta”.
È stato chiesto a Fabio se il compagno di squadra Franco Morbidelli può, paradossalmente, avere un vantaggio nel guidare la M1 del 2019. Forse la moto è più efficace rispetto alla Yamaha del 2020? “Onestamente nell’ultima gara Franco è stato fortissimo, però non credo che la M1 dell’anno scorso sia più competitiva di quella di quest’anno. Sono a mio agio con la Yamaha del 2020 e sono contento perché le nuove gomme su questa pista sembrano funzionare bene”.
“Cosa penso in merito a un weekend di gara su due giorni come hanno provato a fare in Formula Uno settimana scorsa? Credo che ci siano aspetti positivi e negativi. Io preferisco andare in moto, mi piace guidare. Quindi sotto questo punto di vista sarebbe meglio avere anche il venerdì. Però è anche vero che un weekend in due giorni potrebbe essere un vantaggio per noi, nel senso che generalmente abbiamo una buona base sulla moto e di solito non cambiamo molto set-up nel corso del fine settimana”.
“Qual è l’arma migliore per battere Joan Mir? Innanzitutto spero che si corra in condizioni d’asciutto, perché le esperienze che ho avuto sinora sul bagnato non sono andate tanto bene. Di sicuro dovrò qualificarmi in prima fila e guadagnare quanto più terreno su di lui nella prima parte della gara, poi di solito Joan ha qualcosa in più nei giri finali. Anche a Barcellona, quando ho vinto, nel finale stavo perdendo tantissimo terreno rispetto a lui, che rimontava”.
“Se cambierò il mio approccio durante le prove libere per evitare rischi? Questo weekend pioverà e dobbiamo testare tante cose sul bagnato. Abbiamo problemi in queste condizioni, fatichiamo troppo a mandare in temperatura la gomma posteriore. Sicuramente spingerò, magari non andrò al limite sin dall’inizio, ma non posso neppure prendermela troppo comoda, altrimenti non posso sapere qual è il limite. Quindi devo trovare il giusto compromesso tra andare il 100% e non prendermi rischi”.
“Se ho capito i motivi dei miei alti e bassi? Secondo me tutti hanno una moto che va bene in un settore e male in un altro. La Yamaha per esempio è fortissima sul giro secco, perché abbiamo tanta aderenza. Invece in gara facciamo più fatica. Al contrario la Suzuki è più forte sulla distanza. In generale penso che dipenda dal pacchetto ed è questo che fa la differenza. A volte non riusciamo a capire perché mettendo una gomma nuova guadagniamo mezzo secondo. Complessivamente è una stagione difficile per tutti”.
“Come penso di gestire la situazione per il Covid? Di sicuro non resterò a Valencia per due settimane di fila. Domenica tornerò a casa in macchina da solo e resterò lì per qualche giorno, dopodiché tornerò qui, sempre in auto. Credo sia la soluzione migliore per me. È dura per tutti e dobbiamo cercare di reggere sino a Portimao”.
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Foto: La Presse