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MotoGP, Franco Morbidelli: 3 vittorie e rendimento superiore a Quartararo. Ma la Yamaha ha scelto il francese…

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Una vittoria di qualità. Franco Morbidelli ha posto il suo terzo sigillo stagionale sul tracciato Ricardo Tormo di Valencia (Spagna). Nel giorno in cui lo spagnolo Joan Mir si è laureato campione del mondo di MotoGP, il “Morbido” ha servito il tris e l’ha fatto nel modo preferito: fuga dall’inizio e ritmo costante, pennellando le curve secondo un proprio stile, senza che nessuno dovesse interferire nel suo piccolo capolavoro.

In realtà, qualcuno ha provato a interrompere “L’artista” Franco. Dall’Australia, la minaccia di Jack Miller su Ducati Pramac è stata seria e allora, dopo aver usato il pennello per dipingere, si è imbracciata la spada per il confronto finale. Morbidelli ha tenuto botta agli attacchi a vita persa dell’oceanico e dopo un confronto vecchia scuola è stato il centauro della Yamaha Petronas a portarsi a casa il successo di tappa e a salire in seconda posizione nella classifica generale, distante 29 lunghezze da Mir.

Certo, riavvolgendo il nastro, motivi per cui rammaricarsi non mancano. Riportare alla mente gli zero a Jerez de la Frontera (Spagna) oppure a Spielberg (Austria) non fa piacere a chi ha a cuore le sorti del centauro del Bel Paese, ma è altrettanto chiaro che in un campionato livellato e senza un dominatore, ogni stop inatteso è costato caramente. Non a caso, a vincere è stato il pilota più costante di tutta l’annata, nonostante di vittorie nei singoli GP ne abbia ottenuta soltanto una.

Qualcosa da dire ci sarebbe anche nei confronti della Yamaha. Morbidelli, contrariamente a un disperso Fabio Quartararo, non dispone di una Yamaha M1 ufficiale e l’anno venturo sarà il transalpino ad affiancare Maverick Vinales nel Team Factory. L’alfiere tricolore quindi ha un po’ i connotati di chi è incompreso, visto quanto ottenuto con una moto meno aggiornata di quella di Fabio. Non si sa se la Casa di Iwata tornerà sui suoi passi e garantirà una moto ufficiale anche all’italiano, vero è che il 2020 ha evidenziato quanto Morbidelli sia all’altezza di un compito nobile.

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giandomenico.tiseo@oasport.it

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Foto: LaPresse

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