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MotoGP, la solidità della Suzuki si conferma anche a Valencia. Mir però si salva per il rotto della cuffia

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Il terzultimo weekend di gara stagionale si è aperto con un venerdì sicuramente positivo in casa Suzuki, che ha raggiunto l’obiettivo massimo di portare entrambi i piloti virtualmente in Q2 in attesa di capire le effettive condizioni meteo di domattina in quel di Valencia. Alex Rins e Joan Mir hanno chiuso infatti la prima giornata di prove libere del Gran Premio d’Europa 2020 rispettivamente in sesta e decima posizione, prenotando la qualificazione diretta in Q2 grazie ad un buon ultimo run con gomme slick su pista quasi completamente asciutta (solo un paio di curve ancora umide in traiettoria).

Suzuki che si è globalmente confermata solida anche in un contesto sulla carta molto difficile e complicato come quello odierno, in cui sono state le temperature fresche ed un asfalto in continuo mutamento a farla da padrone. Queste condizioni avevano già messo in grande difficoltà la casa di Hamamatsu soprattutto in Francia, mentre quest’oggi le prestazioni sono state quantomeno in linea con quelle delle Yamaha di Fabio Quartararo e Maverick Vinales (2° e 3° nel Mondiale). Quest’ultimo, rimasto fuori dalla top10 nella combinata, è poi già sicuro di dover scattare dalla pit-lane in occasione della gara di domenica a causa dell’utilizzo di un sesto motore rispetto ai cinque previsti da regolamento per tutto il campionato.

In caso di FP3 bagnata o comunque non completamente asciutta, entrambe le Suzuki sarebbero certe di partire domenica nelle prime quattro file della griglia. Si tratta di un primo obiettivo importante e non scontato soprattutto per il leader iridato Mir, ancora lontano dal top sul giro secco e quindi costretto spesso e volentieri a dover effettuare delle rimonte prodigiose in gara per ambire alla zona podio. Il maiorchino classe 1997 è stato bravo e fortunato in FP2, strappando il decimo e ultimo posto utile in ottica Q2 per soli cinque millesimi di vantaggio su Vinales anche grazie alla cancellazione del miglior tempo di Crutchlow (che gli sarebbe finito davanti, escludendolo dalla top10), ottenuto in regime di bandiere gialle.

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erik.nicolaysen@oasport.it

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Foto: LaPresse

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