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MotoGP, Mondiale 2020: Maverick Vinales, Top Gun disperso nelle problematiche della Yamaha

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-41 dalla vetta e tanta confusione. Lo spagnolo Maverick Vinales, per dirla come quelli bravi, è in fase di rottura prolungata. Le difficoltà con la Yamaha sono diverse e i guai tecnici che lo hanno riguardato nel corso dell’ultimo weekend a Valencia (Spagna) del Mondiale 2020 di MotoGP, più che ricordare il personaggio interpretato da Tom Cruise (Top Gun), hanno riportato alla mente una riedizione degli episodi di Calimero.

La sanzione comminata alla scuderia di Iwata per la modifica irregolare delle valvole sui motori di Jerez de la Frontera (Spagna) ha avuto come diretta conseguenza la penalità nei confronti di Maverick per essere stato costretto a punzonare il sesto propulsore, andando oltre il limite di cinque imposto dal regolamento. Risultato? Partenza dalla pit-lane e tanti saluti al Mondiale della classe regina. A questo aspetto, va anche aggiunto il contagio (Covid-19) tra alcuni membri del team dell’iberico che hanno reso ancor più in salita il terzultimo round di Vinales. E’ chiaro che, allo stato attuale delle cose, la situazione iridata per lui sia seriamente compromessa. Il distacco citato di 41 lunghezze dalla vetta occupata dallo spagnolo della Suzuki Joan Mir è decisamente importante, considerando che mancano solo due gare e in una di queste si gareggerà sul Ricardo Tormo nuovamente.

L’alfiere di Iwata, quindi, non può far altro che massimizzare il pacchetto a propria disposizione e cercare di estrarre il massimo, in un percorso nel quale lui stesso è finito spesso in confusione. Riavvolgendo il nastro, il pilota iberico raramente è stato capace di mettere insieme un weekend nel quale tutto era al proprio posto. Con l’eccezione della vittoria nel GP dell’Emilia-Romagna, aiutata anche però dall’errore di un Francesco “Pecco” Bagnaia in fuga, l’impressione è che il talento mostruoso di cui è dotato Maverick non sia poi accompagnato da una lucidità nella metodologia di lavoro. In sostanza, quel che c’è tra le orecchie non funziona con costanza al 100% sotto il profilo tipicamente agonistico. Serverebbe un reset e probabilmente anche un’organizzazione interna del team diversa, con un gestore in grado di supportare il centauro, ma nello stesso tempo imporre certe scelte che sembrano in questo caso lasciate troppo in mano a chi è bravissimo a usare la manopola del gas, ma non altrettanto a leggere le situazioni.

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giandomenico.tiseo@oasport.it

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Foto: LaPresse

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