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MotoGP, Valentino Rossi e la nuova avventura in Yamaha Petronas nel 2021: voglia di correre c’è, ma ne varrà la pena?

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16 febbraio 1979: è questo il momento dell’inizio di chi in moto qualcosa di bello e di importante ha fatto. Valentino Rossi e i suoi 41 anni. Molto è cambiato dal 1996, quando con quella folta chioma iniziava a deliziarci con vittorie e siparietti post gara, la sua determinazione è sempre la stessa. Il peso delle primavere incide ed essere all’altezza della situazione è sempre più difficile.

Il “Dottore” però è lì, desideroso di competere anche con piloti che potrebbero essere suoi figli e di divertirsi. Il fuoco della passione arde ancora nella anima di chi non ha intenzione di attaccare il casco al chiodo. Ci proverà Valentino ancora una volta nel 2021, in una veste diversa: non più i colori ufficiali della Yamaha, in un film a due tempi, caratterizzanti 15 anni della sua carriera, ma con il Team Petronas. Il trattamento sarà quello da Factory, per cui più che un addio ad Iwata, è giusto parlare di un semplice cambio di pettorina.

In buona sostanza, un semplice scambio di pedine perché motivi per cui correre ve ne sono molti. Il campione di Tavullia, infatti, non teme di “macchiare” la propria carriera con anni da non protagonista. Le statistiche, però, sono impietose e sintetizzate da alcuni dati: ultimo successo al GP d’Olanda del 2017, 15° posto nella classifica generale 2020 e 66 punti a una vita dal vincitore Joan Mir.  Troppo tempo senza vincere per chi sul finire degli anni ’90 e nei primi anni 2000 era stato il dominatore incontrastato del motociclismo. Valentino, però, più che guardare ai dati da almanacco, valuterà il suo polso destro e se la voglia di spingere e di adattarsi ai cambiamenti tecnici sarà la solita. Più volte lo si era dato per finito e poi il colpo a sorpresa. Vedremo se nel 2021 saremo davvero a dei mesti titoli coda o se ci sarà un gran finale.

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giandomenico.tiseo@oasport.it

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Foto: LaPresse

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