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MotoGP, Valentino Rossi: “Yamaha non mi ascolta! Io ho esperienza, ma non migliorano”

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Valentino Rossi ha faticato tantissimo in occasione delle qualifiche del GP di Valencia 2020, penultima tappa del Mondiale MotoGP che è andata in scena sul circuito intitolato a Ricardo Tormo della località spagnola. Il Dottore ha sofferto tremendamente in sella alla sua Yamaha, non è riuscito a fare velocità e ha pagato dazio: eliminazione in Q1 e soltanto 16ma posizione sulla griglia di partenza, domani scatterà addirittura dalla sesta fila e sarà chiamato a una rimonta poderosa per cercare di ottenere un buon risultato. Il centauro di Tavullia si è avvicinato a questa gara con la lunga odissea dei tamponi (martedì era risultato positivo, poi è arrivato il doppio riscontro negativo) e non sarà facile riscattare il ritiro di domenica scorsa dovuto a una rottura del motore.

Valentino Rossi ha parlato subito dopo le qualifiche e il suo umore non è certo dei migliori: “Cerco sempre di spiegare al massimo alla Yamaha le mie sensazioni. Negli ultimi anni i problemi sono sempre quelli e non ho capito a questo punto quanto mi stiano ad ascoltare! Non credo che la cosa cambi nel 2021 quando non sarò più pilota ufficiale. Sono un pilota con tanta esperienza, sensibile, ma purtroppo non abbiamo migliorato tanto. È vero che lo sviluppo del motore è congelato, ma si può lavorare anche sulle parti esterne del motore e sul grip. Se la Yamaha vorrà c’è grande margine. Negli ultimi anni il lavoro in MotoGP è cambiato molto, prima fino al 2015 e 2016 arrivava quasi tutto dal Giappone, ora quasi tutte le squadre hanno altri ingegneri che lavorano. Alla Yamaha serve questo”.

Il Dottore ha proseguito: “L’anno scorso è stata una stagione difficile per Yamaha. Avevamo bisogno di migliorare in diverse aree e la prima volta che provavamo la nuova moto il feeling era molto simile. Il problema non è che la nuova moto è peggio, è che è simile. Non siamo stati capaci di fare un passo avanti. Morbidelli in pole è perché guida bene, ma spesso capita che con le moto vecchie i piloti riescono ad andare più forte. Abbiamo bisogno di lavorare per migliorare. Ho seguito Franco, guida molto bene, è in un grande momento. Ha la moto in grande controllo. Ad un certo punto ho visto qualcosa vedere volare dalla moto di Franco e pensavo fosse il parafango, ma ha continuato”.

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