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Nuoto, ISL 2020: Benedetta Pilato superstar dell’atto conclusivo. Marco Orsi, è mancato solo il gran finale

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Ne è rimasta una sola, come da pronostico. Sarà solo lei, la ragazzina prodigio Benedetta Pilato a rappresentare l’Italia nella finale della International Swimming League 2020. Cinque vittorie individuali, quattro record italiani migliorati in un mese, una crescita che sembra non fermarsi mai. Benedetta Pilato non finisce di stupire, sogna e fa sognare gli appassionati italiani che già la vedono protagonista a Tokyo 2021, magari fra Lilly King e, perché no, Martina Carraro che proprio alla sua età, 15 anni, debuttava nel 2009 in una grande manifestazione internazionale come i Mondiali di Roma.

In piena pandemia non è da tutti prendere su, a 15 anni, armi e bagagli, trasferirsi a migliaia (e nemmeno poche) chilometri di distanza da casa, continuare grazie alla DAD il percorso scolastico, allenarsi due volte alla settimana, gareggiare contro le raniste più forti al mondo, vincere e migliorarsi spesso, a ritmo di primati italiani. Benedetta Pilato ha fisico e testa di una ragazza molto più grande della sua tenera età, non si può parlare di spensieratezza perché ogni risultato è frutto del lavoro e della programmazione. Bisogna per forza parlare di maturità anticipata quando si analizza la sua crescita: non è a Budapest per giocare, Benedetta Pilato. E’ lì per crescere e per vincere, come le sue rivali più grandi e con l’obiettivo ben preciso di prendere le misure alla distanza olimpica.

L’ultimo palcoscenico ungherese è quello più importante: la finale. Ritroverà Lilly King che l’ha battuta e trascinata ai primi record italiani, ritroverà Alia Atkinson che ha voluto farle capire che si può essere grandi anche “da grandi” dopo esserlo stato da giovani, ritroverà soprattutto se stessa nel solito tentativo di migliorarsi e, a forza di migliorarsi, di avvicinare vette impensabili fino a qualche tempo fa. Già, perché il record del mondo dei 50 rana è a 3 decimi: non è certo un suo obiettivo attuale, ma a forza di limare centesimi ci si avvicina sempre più.

Il saluto di Marco Orsi, invece, non è stato sfavillante quanto le prove precedenti. Il velocista bolognese, ormai diventato un mistista di livello assoluto, ha steccato nell’appuntamento più atteso, quello dei 100 misti in semifinale. Era stato grande protagoniste con due vittorie, condite da tempi di altissimo spessore, nella fase eliminatoria ma trovarsi a fianco di un motoscafo di nome Caeleb Dressel, non lo ha certo aiutato. Orsi ha cercato di tenere il passo dello statunitense nei primi 25 metri a farfalla e ci è pure riuscito, ma poi ha pagato dazio nelle due frazioni centrali, sopraffatto dallo statunitense che è andato a sbriciolare il record del mondo. Puntava ad un posto sul podio, Orsi, per suggellare la ISL della rinascita: non è arrivato ma gli applausi il “bomber” li merita lo stesso.

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