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Nuoto, ISL 2020: Federica Pellegrini e Benedetta Pilato, il ritorno della campionessa e il divertimento di chi non smette di stupire

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Corsi e ricorsi storici. La Duna Arena di Budapest (Ungheria) ha dolci ricordi per Federica Pellegrini. Nella piscina ungherese, nei Mondiali 2017, Federica mise da parte la delusione olimpica e quel podio mancato di poco nei 200 stile libero, per realizzare una delle sue imprese: vincere l’oro nelle amate quattro vasche e battere chi non era mai stata battuta, ovvero l’americana Katie Ledecky.

Un ultimo 50 metri volato, al di sotto dei 29″, bruciando tutte le avversarie in un rush finale da urlo. Federica si è ritrovata in quell’impianto per rinascere ancora una volta dalle ceneri. Il Covid-19 ha fermato il suo percorso, le ha causato non poche preoccupazioni per i suoi polmoni, ma per fortuna tutto sembra messo alle spalle. Nella Champions League del nuoto l’azzurra, pur in una vasca da 25 metri, ritroverà gli amati 200 sl per riassaporare cosa voglia dire competere ai massimi livelli. Il cronometro sarà relativo perché comunque vada sarà un successo. Il suo obiettivo, infatti, è molto più ambizioso: guardare alle Olimpiadi di Tokyo, le sue ultime, e lì giocarsi qualcosa di importante, anche se la concorrenza sulla distanza è spietata e agguerrita. Tuttavia, lei, forte di un titolo iridato conquistato a Gwangju (Corea del Sud) l’anno scorso, ha ancora qualcosa da dare.

https://www.oasport.it/2020/11/live-nuoto-isl-budapest-2020-in-diretta-federica-pellegrini-in-acqua-nei-200-sl/

C’è poi chi potrebbe essere tra quelle che sogna di raccogliere nel prossimo futuro il suo testimone. Il suo nome è Benedetta Pilato. L’azzurrina, classe 2005, ancora non era nata quando Pellegrini conquistava l’argento ai Giochi d’Atene. La determinazione e la voglia di emergere dall’acqua ricorda un po’ la Federica di quel periodo, desiderosa di divertirsi e disposta a non farsi battere. La sua parola d’ordine è divertimento e l’esperienza della ISL 2020 è stata e sarà molto istruttiva. Lei, facente parte degli Energy Standard, è inserita in un contesto di grandi campioni da cui apprendere, dimostrando però di esserci. I due record italiani firmati nei 50 e nei 100 rana lo stanno a certificare e oggi nella distanza olimpica un altro colpo lo vorrà a dare.

Ecco che l’Italia, sui blocchetti di partenza della Duna Arena, vedrà la campionessa assoluta e chi vuol continuare a stupire in un percorso che magari si incrocerà a Tokyo e per entrambe i target saranno quelli di scrivere la storia.

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giandomenico.tiseo@oasport.it

Twitter: @Giandomatrix

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Foto: LaPresse

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