Nuoto
Nuoto, ISL 2020. La finale: un week end da sogno! Benedetta Pilato vuole continuare a stupire
Due giorni di sfide stellari alla Duna Arena per decretare la squadra che succederà agli Energy Standard sul trono della International Swimming League. Sabato (alle 12) e domenica (alle 18) sono in programma le finali del torneo per Club che si è disputato nella bolla dell’Isola Margherita e della Duna Arena di Budapest e che vedrà al via alcuni dei più grandi interpreti mondiali del nuoto.
Al via le quattro squadre più forti, che un po’ tutti avevano indicato come grandi favorite alla vigilia: gli Energy Standard che arrivano con un po’ di polemiche all’atto finale del torneo, con il Manager di Florent Manaudou, unico francese della franchigia francese, che ha dissotterrato l’ascia di guerra nei confronti dell’organizzatore e patron della manifestazione, il magnate ucraino Grigorishin sulla gestione del torneo e in particolare sugli stipendi dei collaboratori. La squadra francese resta la favorita per la vittoria finale, forte di star come lo stesso Manaudou, Sarah Sjoestroem, i russi Rylov e Kolesnikov, il bielorusso Shymanovich e, non da ultima, la ranista azzurra Benedetta Pilato, unica italiana al via, la più giovane in vasca che sfiderà le superstar Alia Atkinson e Lilly King.
A contendere la vittoria finale agli Energy Standard, campioni in carica, prima di tutto i Cali Condors che già una volta hanno sconfitto la franchigia francese e che si affidano alla straordinaria condizione di Caeleb Dressel, vero trascinatore con i suoi jackpot stratosferici. Non vogliono certo recitare un ruolo da comprimario i London Roar che hanno vinto tre delle quattro tappe eliminatorie e hanno in Adam Peaty e Freya Anderson due punti di forza molto importanti.
Gli outsider sono gli LA Current che hanno in Tom Shields, specialista della farfalla e nella eclettica ucraina Anastasia Gorbenko gli elementi più rappresentativi ma che possono contare su un gruppo di atleti di buon livello che magari non sono da vittoria ma difficilmente si fanno strappare il jackpot dagli avversari.
[sc name=”banner-article”]
LA NOSTRA STORIA
OA Sport nacque l’11 novembre del 2011 come blog chiamato Olimpiazzurra, per poi diventare un sito web dal 23 giugno 2012. L’attuale denominazione è in uso dal 2015. Nell’arco degli anni la nostra filosofia non è mai mutata: tutti gli sport hanno la stessa dignità. Sul nostro portale le Olimpiadi non durano solo 15 giorni, ma 4 anni. OA Sport ha vinto il premio come miglior sito di Sport all’Overtime Festival di Macerata nel 2016, 2017, 2018, 2019 e 2020.
CLICCA QUI PER LEGGERE TUTTE LE NOTIZIE DI NUOTO
Foto Lapresse