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Pallamano, Qualificazioni Europei 2022: Italia in crescita, ma servirà lavorare ancora in vista di Lettonia e Bielorussia

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Sono iniziate nella giornata di ieri le Qualificazioni agli europei di pallamano maschile 2022, dove la Nazionale italiana è uscita sconfitta per 39-24 dal confronto con la Norvegia, vice-campione del mondo in carica. A guardare il punteggio, sembrerebbe una disfatta, ma ci sono anche (tanti) lati positivi di una prestazione che fa guardare al prossimo futuro con un tiepido ottimismo.

Iniziamo infatti con paragonare le due squadre. L’Italia è infatti la squadra (ranking alla mano) meno temibile del girone, essendo in quarta fascia, e ha dopo molti anni evitato le forche caudine delle pre-qualificazioni, non scontate per gli azzurri, mentre gli scandinavi sono una vera e propria corazzata, avendo ottenuto una medaglia d’argento agli ultimi Mondiali, potendo contare su una rosa composta prevalentemente da professionisti, dove spiccano tre assoluti fuoriclasse come Sander Sagosen, Torbjoern Bergerud e Harald Reinkind. Un confronto chiaramente impari, al quale gli azzurri hanno per larghi tratti ben figurato.

La nota migliore arriva infatti dall’intensità di gioco della Selezione del Bel Paese, mai in difficoltà nei ritmi frenetici imposti dagli scandinavi, e anzi capaci di cavalcare l’onda, costruendo la superiorità numerica, non solo nel confronto uno contro uno, sbilanciato anche in qui in favore di Sagosen e compagni.

E ora? Ora arriva il bello. Gli azzurri dovranno infatti recuperare la sfida contro la Bielorussia, per poi affrontare a marzo la Lettonia per due volte, in tre sfide cruciali nella lotta alla qualificazione, che vedrà partecipare agli Europei le prime due, ma anche le migliori terze. Vincere sarà difficile, poichè anche Lettonia e Bielorussia rappresentano grossi pericoli, ed entrambe hanno partecipato alla precedente rassegna continentale, ma i passi avanti fatti vedere in questi mesi fanno ben sperare, anche se sarà fondamentale rimediare ad alcune disattenzioni palesate contro la Norvegia, specie nella mancanza di fluidità sui cambi difensivi, vero tallone d’Achille della Nazionale.

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gianni.lombardi@oasport.it

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Foto: FIGH

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