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Salto con gli sci

Salto con gli sci, Sandro Pertile: “Rispettando i protocolli anti-Covid, la Coppa del Mondo 2020-21 si può disputare senza grossi problemi”

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La Coppa del Mondo 2020-2021 di salto con gli sci prenderà il via nei prossimi giorni da Wisla (Polonia). Sarà il primo inverno in cui il ruolo di Race Director verrà ricoperto dall’italiano Sandro Pertile, il quale è succeduto a Walter Hofer, andato in pensione dopo un lunghissimo e proficuo “papato”. Il manager trentino si trova però di fronte a una sfida ben più complicata del previsto, poiché la pandemia di Covid-19 ha generato nuove e inaspettate problematiche, le quali andranno gestite con la massima attenzione. Abbiamo raggiunto il nuovo “direttore generale” della disciplina proprio per capire quali sono le contromisure adottate in seno al salto con gli sci, allo scopo di puntare ad avere una stagione il più regolare possibile.

Buongiorno Sandro, cominciamo dalla stretta attualità. Sapporo ha rinunciato all’organizzazione della sua tappa di Coppa del Mondo, prevista per inizio febbraio, e si vocifera che l’appuntamento preolimpico cinese possa fare la stessa fine. Come si sta muovendo la Fis? I weekend saranno lasciati buchi, oppure si stanno cercando soluzioni alternative?
“La nostra intenzione è quella di disputare il numero di gare previsto in calendario, quindi abbiamo già iniziato a muoverci per trovare un modo di avere delle competizioni anche nelle date lasciate libere da Sapporo. Vedremo cosa succederà con Pechino, ma nel peggiore dei casi, ovvero che non sia possibile gareggiare, cercheremo un’alternativa per fare in modo che la Coppa del Mondo vada in scena comunque in quei giorni”.

Al di là di queste problematiche, qual è il protocollo anti-Covid del salto con gli sci?
“Ogni comitato organizzatore deve seguire le disposizioni del proprio governo. Quindi non esiste un vero e proprio protocollo standard, ma seguiamo le indicazioni nazionali. Sono quelle che faranno fede. Ovviamente, al di là di questo fatto, noi ci muoveremo in maniera tale da creare una bolla relativa alla Coppa del Mondo. Al riguardo, posso fare un esempio concreto, relativo a quali sono i programmi per il primo mese di competizioni”.

Effettivamente le quattro tappe iniziali sono previste a Wisla, Kuusamo, Nizhny Tagil e Planica, dunque in quattro nazioni differenti. Come si muoverà il salto con gli sci?
“Partiamo dalla Polonia, dove per entrare non è previsto obbligo di tampone. Noi stiamo ragionando sul fatto di chiederlo comunque, in maniera tale da avere un livello di sicurezza più elevato. Poi ci sposteremo in Finlandia, dove per entrare è richiesto un test PCR negativo effettuato nelle 72 ore precedenti all’ingresso. Quindi tutti coloro che dovranno andare a Ruka si sottoporranno al tampone nei tre giorni antecedenti al loro arrivo. Una volta entrati in Finlandia, si farà poi un tampone rapido per confermare la negatività. Dopodiché Russia e Slovenia hanno protocolli molto simili. Bisognerà sostenere due test PCR negativi, uno prima di entrare e l’altro al proprio arrivo. In questo modo, grazie a tamponi continui, siamo fiduciosi di poter mantenere integra la nostra bolla”.

Però sappiamo già che la squadra polacca ha annunciato che i propri big non voleranno in Russia, allo scopo di preparare al meglio i Mondiali di volo di Planica della settimana successiva. Di fatto, ci saranno delle persone che usciranno dalla bolla e poi vi rientreranno.
“Lo sappiamo, ma chi entra in Slovenia dalla Polonia dovrà sottoporsi allo stesso protocollo che sosterranno coloro che arrivano dalla Russia. Ovviamente starà ai polacchi, così come a chiunque dovesse uscire dalla bolla, assumere comportamenti responsabili in maniera tale da creare una mini bolla attorno a sé per il tempo necessario. Parlo di rispettare le misure base, ovvero distanziamento sociale, utilizzo della mascherina e lavaggio delle mani. Se si è negativi e si seguono scrupolosamente queste semplici regole, sono convinto che si possa evitare il contagio”.

Sandro, permettimi di essere pragmatico. Prima o poi i casi di positività si verificheranno, perché è altamente improbabile che nessuno contragga il virus nell’arco di quattro mesi. Nel qual caso, come vi muoverete?
“Non appena qualcuno dovesse presentare dei sintomi sospetti, verrà isolato e sarà sottoposto a tampone. Se dovesse risultare positivo verrà sfilato dalla bolla e potrà rientrarvi solo nel momento in cui si sarà negativizzato. Al tempo stesso, si farà in modo di stabilire chi sono tutte le persone potenzialmente a rischio attorno all’infetto, in maniera tale da capire chi di loro può essere stato contagiato. Sarà molto importante l’analisi individuale dei casi, perché non sarebbe corretto fermare persone sane. Mi spiego, se un atleta o un tecnico dovessero risultare positivi, non fermeremo automaticamente tutti i loro connazionali, ma solo chi può avere avuto fattori di rischio, come l’aver dormito nella stessa stanza o aver effettuato un viaggio fianco a fianco con chi ha contratto il virus. Bisognerà valutare caso per caso, dicendo ‘Questa persona è a rischio e va isolata. Questa invece no, quindi può continuare’. Il nostro obiettivo è garantire la massima sicurezza a tutte le persone, ma al tempo stesso dobbiamo tutelare anche il nostro sport affinché possa andare avanti”.

Rispetto ad altre discipline invernali, il salto con gli sci ha avuto il vantaggio di poter effettuare una prova generale a Wisla nel mese di agosto. Pensi che l’esperienza del Summer Gran Prix vi sia servita?
“Assolutamente sì, quel weekend estivo ci ha dato molta fiducia, perché ci siamo resi conto che le gare di salto possono essere gestite anche con le attuali problematiche. Ripeto che distanziamento sociale, mascherina e lavaggio delle mani sono la chiave per gestire gli eventi sportivi. Il valore fondamentale è rappresentato dalla volontà di adottare tali comportamenti. Questo presuppone responsabilità da parte di tutti quelli che sono all’interno della bolla. Se ognuno di noi farà la sua parte, sono convinto che si possa riuscire a disputare la stagione 2020-21 senza grossi problemi”.

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Foto: La Presse

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