Sci Alpino
Sci alpino: Braathen, Odermatt e Meillard. La nouvelle vague mette già in pericolo i veterani Kilde, Pinturault e Kristoffersen
L’alba di una nuova era? Forse sì, forse no. Ancora troppo presto per dirlo, anche se i nomi di Braathen, Odermatt e Meillard sono sul taccuino da tempo. Certo, l’impressione è che per Kristoffersen e Pinturault il tempo stringa, quasi a dire: o quest’anno o mai più per la Coppa generale. Non è detto, ma potrebbe essere così.
Lo sci alpino maschile si dimostra “una bella bestia“, come sempre: anni e anni a crescere nell’ombra di Hirscher, a vincere tanto, per carità, ma non quanto lui e mai a livello di Coppa generale o titolo olimpico (né per Henrik, né per Alexis) e poi appena il fenomeno si ritira, ecco che la classifica assoluta se la prende un altro, il norvegese Kilde, unico polivalente del lotto e che è sembrato in gran forma anche in Austria, lo scorso 28 ottobre, nonostante l’uscita nel corso della prima manche. Segno che la pressione di essere favoriti può giocare brutti scherzi anche a campioni consacrati.
E ora c’è la next-gen che incombe ed è di qualità sopraffina. Odermatt si era già imposto in superG un anno fa, ora è toccato a Braathen rompere il ghiaccio nel circuito maggiore. Non è una sorpresa. Potrebbe essere davvero lui il nuovo fenomeno anche mediatico, alla Tomba in “sedicesimo”, per intenderci, ma bisogna aspettare ancora un po’ per capirlo veramente. Certo, Lucas è non solo spregiudicato sugli sci, ma anche vincete al microfono: “Il cambio generazionale che aspettavate è arrivato!“. Ha dichiarato dopo il suo successo sul Rettenbach. Vero.
Non solo per la vittoria. Il suo è un segnale forte e chiaro, il dopo Marcel Hirscher che si attendeva. Senza l’asso austriaco hanno perduto luce appunto anche i suoi ex diretti avversari, Henrik Kristoffersen e Alexis Pinturault. Per carità sempre bravissimi, sempre lì davanti, ma meno sicuri di prima. Il che ha fatto perdere qualche quotazione ed emozione allo sci. Invece è arrivato questo diavoletto che appartene in tutto e per tutto a una nuova generazione. Per come si comporta, per come parla, si veste e interpreta la vita. Sentiamolo ancora post Soleden: “Ci ho azzeccato accidenti! Ero quinto dopo la prima manche. Ma mi sono detto, ma che cavolo, sono venuto qui per arrivare quinto? E ho dato tutto. Certo è che speravo in un podio, ma alla vittoria… Bellissimo poi che alle mie spalle ci si un altro giovane, Marc Odermatt. Insomma, la solfa ora è diversa da prima. Il cambio generazionale che tutti attendevano è arrivato!“. Parole e musica di Braathen. Ma attenzione.
Quella di Soleden è stata solo la prima gara stagionale. Henrik, che rimane il nostro personale favorito per via del numero di slalom a disposizione, e Alexis dovranno semplicemente ritrovare quella continuità un po’ perduta un anno fa (nonostante i sei successi di Pinturault, record personale in una singola annata) e non perderla più tra gigante e slalom: vincendo anche meno, magari, ma senza uscire mai dalle prime 5 posizioni e possibilmente dal podio. Perché se c’è una caratteristica che difetta sempre ai giovani talenti è proprio la continuità, parola chiave di questa annata agonistica. A meno che il giovane in questione non sia… il nuovo Hirscher. A breve scopriremo tutto.
[sc name=”banner-article”]
gianmario.bonzi@gmail.com
LA NOSTRA STORIA
OA Sport nacque l’11 novembre del 2011 come blog chiamato Olimpiazzurra, per poi diventare un sito web dal 23 giugno 2012. L’attuale denominazione è in uso dal 2015. Nell’arco degli anni la nostra filosofia non è mai mutata: tutti gli sport hanno la stessa dignità. Sul nostro portale le Olimpiadi non durano solo 15 giorni, ma 4 anni. OA Sport ha vinto il premio come miglior sito di Sport all’Overtime Festival di Macerata nel 2016, 2017, 2018, 2019 e 2020.
Clicca qui per seguire OA Sport su Instagram
Clicca qui per mettere “Mi piace” alla nostra pagina Facebook
Clicca qui per iscriverti al nostro gruppo
Clicca qui per seguirci su Twitter
Foto: FISI