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Sci alpino, pagelle Levi: Shiffrin non può più scherzare con questa Vlhova. Azzurre sufficienti

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Petra Vlhova ha vinto lo slalom di Levi con 18 centesimi di vantaggio sulla grande rivale Mikaela Shiffrin. La slovacca, al secondo successo in carriera in Finlandia, è volata anche in testa alla classifica generale di Coppa del Mondo di sci alpino. Discreto nel complesso il rendimento delle azzurre su una pista storicamente poco amica. Andiamo a scoprire i voti della gara odierna.

PAGELLE SLALOM LEVI 2020 SCI ALPINO

Petra Vlhova, 9: la slovacca punta a fare il pieno di punti tra i due slalom di Levi ed il parallelo di Lech. Il suo obiettivo dichiarato è la Coppa del Mondo generale e sembra davvero disporre delle armi per vincerla, soprattutto se, come prevedibile, avrà compiuto ulteriori passi avanti anche nelle discipline veloci. Oggi ha sfoggiato una potenza debordante, tuttavia non ha dominato come forse si sarebbe aspettata. La grande rivale è tornata e ciò implica che non potrà permettersi passi falsi sulla strada verso la sfera di cristallo.

Mikaela Shiffrin, 8.5: era al rientro dopo 300 giorni, ma l’inattività di certo non può intaccare la classe di colei che, con ogni probabilità, verrà ricordata come la sciatrice migliore della storia. La sciata è stata la solita di sempre, fluida e precisa. Sul piano finale ha fatto meglio di Vlhova in entrambe le manche, tuttavia la vittoria è sfumata a causa di un approccio sin troppo guardingo sul muro. La sensazione però è che i tempi siano cambiati per la fenomenale statunitense: se vorrà vincere la Coppa del Mondo contro questa Vlhova così agguerrita, non potrà più permettersi di “selezionare” le gare a cui prendere parte, ma sarà quasi obbligata a presentarsi sempre al cancelletto di partenza, soprattutto nelle gare veloci dove resta superiore all’avversaria, a differenza di slalom e gigante dove i rapporti si equivalgono.

Katharina Liensberger, 8: l’austriaca ha un problema piuttosto serio. E’ di appena 2 anni più giovane di Shiffrin e Vlhova. Questo significa che dovrà fare i conti con loro per tutta la carriera. Per vincere qualcosa, dovrà quindi provare a batterle. Il distacco odierno di appena 57 centesimi lascia ben sperare in questo senso: il gap dai due mostri sacri è abbastanza contenuto. La classe 1997 ha celebrato quest’oggi il quarto podio nel circuito maggiore.

Wendy Holdener, 6: sa di non poter competere con Shiffrin e Vlhova. La crescita di Liensberger, inoltre, potrebbe privarla anche dello status di terza forza in slalom. Il quarto posto odierno suona come un pericoloso campanello d’allarme.

Michelle Gisin, 6,5: la polivalente svizzera, regolare come poche, è l’unica (oltre a Petra Vlhova) ad aver conseguito sin qui due top5 tra Soelden e Levi. Il terzo posto in classifica generale non è un caso.

Laurence St-Germain, 7: la canadese conferma il trend di crescita della passata stagione ed ottiene il miglior piazzamento in carriera in slalom (sesta). Può togliersi qualche soddisfazione.

Katharina Truppe e Chiara Mair, 6,5: le due austriache concludono rispettivamente in settima ed ottava posizione. Un discreto risultato, che al tempo stesso testimonia ulteriormente quanta fatica stia facendo in questi anni l’Austria nel settore femminile.

Melanie Meillard, 7.5: era al rientro dopo un lungo stop e, dopo essere partita con il pettorale n.32, ha concluso addirittura in nona piazza. Talento indiscutibile, se la sfortuna la lascerà in pace, allora potrebbe diventare un’atleta in grado di puntare al podio con costanza.

Irene Curtoni, 6,5: giunge undicesima, lei che a Levi non era mai andata oltre la 18ma piazza prima di oggi. Un buon risultato, dunque, su una pista indigesta.

Marta Bassino, 7: il nono posto a metà gara illude, poi sbaglia nella seconda e non va oltre la 18ma posizione. Si tratta comunque del primo piazzamento in zona punti della carriera tra i rapid gates. E’ migliorata molto, tuttavia per il momento l’elite appare ancora piuttosto distante. Su piste più impegnative potrebbe fare molto bene, a patto da migliorare il pettorale di partenza.

Martina Peterlini, 7: recupera nove posizioni nella seconda manche e fa bella figura nonostante il mal di schiena che l’ha limitata nelle ultime settimane. La stoffa c’è, il fisico anche. A tratti scia davvero bene, ma non è ancora continua e fa fatica sui piani.

Marta Rossetti, 6: la sufficienza per aver portato a casa due punticini, ma non ha convinto appieno, soprattutto sul muro della seconda manche.

Federica Brignone, 5,5: non sfrutta il pettorale n.16 “regalato” dall’assenza in blocco della Nazionale svedese. A metà gara era 14ma, poi nella seconda troppe inclinazioni, fino all’errore fatale. La detentrice della Coppa del Mondo generale resta un’ottima slalomista per le combinate, non però una specialista dei rapid gates.

federico.militello@oasport.it

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