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Sci di fondo: Davide Graz, Luca Del Fabbro, Michael Hellweger e Stefan Zelger. L’Italia attende segnali dai giovani

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L’annata 2020-2021 dello sci di fondo italiano si reggerà, almeno per il piano maschile, su due nomi fondamentali: uno è naturalmente quello di Federico Pellegrino, l’altro, augurandosi il recupero da un’ultima stagione difficilissima, è quello di Francesco De Fabiani. Alle loro spalle il quadro è piuttosto variegato, con uomini in cerca di crescita e di occasioni per farsi valere in Coppa del Mondo.

Quest’ultimo discorso, in particolare, accomuna Michael Hellweger e Stefan Zelger. 24 anni uno, 25 l’altro. L’atleta delle Fiamme Oro, in particolare, fino ad oggi è andato a punti, a livello individuale, in tre sole gare in Coppa del Mondo, tutte sprint a tecnica libera. Il suo impegno si è diviso con le gare dei circuiti minori, e proprio su questo verte il suo problema particolare: per avere un miglioramento dei suoi margini, e dunque per scoprire fin dove può arrivare, ha bisogno di più esperienze ad alto livello, anche lasciando un po’ più da parte altri tipi di competizioni dove può sì primeggiare, ma il livello è per forza di cose minore. Un discorso simile lo si può fare per il portacolori dell’Esercito, che ha numeri simili a quelli di Hellweger nell’arco della stagione. C’è in questo caso un’unica differenza, quella dell’inattesa staffetta di Lahti che non ha visto l’Italia sul podio di pochissimo. Un dato che, ad ogni modo, non modifica il quadro della situazione per i due.

Diversa è la questione Davide Graz: parliamo in questo caso di un talento che non si vedeva dall’emergere di Pellegrino, che poi ha fatto e fa la grandissima carriera che conosciamo. Il classe 2000 sappadino si è imposto all’attenzione mondiale nel 2019, mancando di un nulla due qualificazioni in altrettante sprint, una a Cogne e l’altra, soprattutto, ai Mondiali di Seefeld. In base ai risultati delle categorie giovanili, però, quello che nasce è un dubbio: quali sono le sue reali caratteristiche? In altri termini, ancora non è perfettamente chiaro se sia più adatto alle sprint o alle lunghe distanze, o se sia uno di quegli atleti che può andare bene un po’ ovunque. A fargli bene non sarebbero tanto le prestazioni in Opa Cup, ma quelle in Coppa del Mondo. Sarà questo, infatti, il suo vero banco di prova, ma senza voler cercare per forza di portarlo a risultati nell’immediato. E se è vero che il panorama dello sci di fondo italiano non è lo stesso dei primi anni di Pellegrino, è ugualmente vero che non devono essere caricate tutte e subito le speranze su di lui. In altre parole, o meglio in altri orizzonti temporali, non saranno quelle di Pechino 2022 le Olimpiadi in cui dovrà dimostrare qualcosa, ma quelle, semmai, di Milano-Cortina 2026, se sarà riuscito a esprimere il suo potenziale sul lungo periodo.

C’è inoltre il nome di Luca Del Fabbro da tenere d’occhio. Parliamo di un ragazzo che, nel 2019, ha vinto il titolo mondiale nella 30 km mass start a tecnica classica ai Mondiali juniores di Lahti del 2019, facendo grande affidamento su quello che a questo livello è un grande punto di forza: una struttura fisica di altissimo livello, sopra la media. Nell’ultima stagione è stato frenato anche da un infortunio che gli ha fatto saltare tutto gennaio. Classe 1999, delle Fiamme Gialle, di Forni Avoltri, Del Fabbro per sua stessa ammissione non ha digerito subito il cambio di categoria. Perché possa arrivare a competere con i migliori anche al piano superiore, sarà per lui necessario portarlo a migliorare sul piano tecnico (e quindi in termini di sciata) anche in base a quello che è il suo fisico. Fino a questo momento ancora non ha avuto la possibilità di gareggiare in Coppa del Mondo; sarà il suo obiettivo dell’anno. A lungo termine, invece, l’idea è la stessa di Graz: Milano-Cortina 2026. Con una differenza: di lui appaiono già più delineate alcune caratteristiche in termini di preferenze di terreno, nel senso che è al momento più in grado di fare la differenza sulle lunghe distanze rispetto alle sprint, specialità nella quale, nell’ultimo anno, ha avuto un vistoso calo di risultati.

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federico.rossini@oasport.it

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Foto: LaPresse

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