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Tennis, Alison Riske: “Sono riuscita a giocare con continuità grazie al life coach e a uno psicologo”

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Alison Riske attualmente occupa la posizione numero 26 del ranking WTA. La statunitense si è raccontata in una lunga intervista a Behind the Racquet nella quale ha parlato degli inizi della sua carriera, passando per le problematiche legata alla tenuta psicologica aspetto sul quale ha lavorato nel corso della sua crescita sportiva.

Ho iniziato a giocare a tennis quando avevo tre anni. Mio padre mi portava ogni singolo giorno. All’inizio mi ha fatto giocare senza rete davanti a casa nostra. Quando sono diventato più grande sono passata al campo reale, è stato allora che mi ha davvero costretto a lavorare per ore, un po’ contro la mia volontà. La competizione è stata l’unica cosa che ha mantenuto il mio interesse per lo sport perché mi piaceva combattere e vincere sin da giovane età. Onestamente, devo tutto a mio padre. Se non fosse stato per lui, non sarei dove sono oggi. Mia madre ha una personalità dolce e semplice ed è l’opposto di mio padre, quindi ha tenuto le cose leggere in casa e ha bilanciato il discorso sul tennis“.

La tenuta psicologica è, ovviamente, uno degli aspetti più importati per un giocatrice di tennis e proprio su questo ha lavorato Alison Riske: “Sono stato nella Top 75 per sei anni, mentre giocatori che ho battuto negli juniores e all’inizio tra i professionisti erano già entrati nella Top 20 / Top 10. Stavo lavorando ma non stavo raggiungendo la stessa classifica. Stavo giocando gli Slam ma non pensavo di raggiungere quel livello. Sapevo di dover esaurire tutto il possibile per non avere rimpianti, e allora ho iniziato a lavorare con un life coach e poi con uno psicologo dello sport che mi hanno aiutato molto“.

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salvatore.serio@oasport.it
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Foto: Lapresse

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