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Tennis, Andrea Gaudenzi: “Abbiamo affrontato un anno inimmaginabile, speriamo che il 2021 volga al sereno”

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Andrea Gaudenzi ha vissuto, e sta vivendo, un 2020 davvero intenso. L’ex tennista faentino, infatti, ha assunto il ruolo di numero uno della ATP proprio in un anno nel quale ne sono successe di tutti i colori, incominciando da una pandemia che ha messo in ginocchio lo sport più “globale” dell’intero panorama, tra giocatori che arrivano da ogni parte del pianeta e spostamenti inter-continentali. Il circuito maschile e quello femminile, tra mille difficoltà logistiche e non, si sono dovuti fermare per oltre cinque mesi, in poche parole uno stop più lungo rispetto a quello di altri sport come il calcio. Nonostante tutto in questo scenario si sono disputati due tornei dello Slam (Parigi e New York), mentre la prossima settimana toccherà alle Finals di Londra.

Che bilancio può fare, quindi, il numero uno dell’ATP quasi al termine di questo terribile 2020? “Nessuno poteva immaginare quello che sarebbe successo in tutto il mondo – le sue parole riportate da UbiTennis – Ci siamo scontrati con una situazione assolutamente inedita. Siamo stati costretti a stilare un protocollo per il Covid, creare un fondo per sostenere i giocatori e improvvisare un nuovo calendario anche in funzione dell’evoluzione della crisi sanitaria. Un calendario che, tuttavia, non è stato perfetto, i giocatori non hanno ancora ricevuto tutte le compensazioni, ma le Finals di Londra si terranno regolarmente e siamo riusciti a salvare una bella parte di stagione. Se penso alla situazione in cui eravamo e alla sfida per il nostro sport, penso che abbiamo fatto un buon lavoro”.

Un 2020 quanto mai complicato, ma che ne sarà del 2021 se la situazione, come pare, non andrà a migliorare in tempi stretti? “La priorità è che i tornei possano avere luogo. È complesso perché hanno già perso tanti soldi e sarà ancora peggio se la pandemia va avanti per un secondo anno. Il 2021 sarà altrettanto duro. Bisogna restare positivi. Abbiamo delle basi solide. Il fatto che lo US Open e il Roland Garros si siano giocati ha permesso all’economia del tennis di funzionare, di aiutare i tornei più piccoli e ai giocatori di vivere del loro lavoro. Si lavora perché la maggior parte dei tornei si possano tenere in sicurezza. Si spera di avere più spettatori negli spalti ma non dipende da noi”.

Come se non bastasse questa situazione davvero indefinita e indefinibile, a fine agosto è arrivata anche la decisione di Novak Djokovic (assieme ad una trentina di altri giocatori) di formare un’associazione di giocatori, chiamata Professional Tennis Player Association (PTPA), per tutelare, a loro dire, meglio i loro interessi. Un altro motivo per innervosire un mondo che, invece, avrebbe bisogno di maggiore serenità. “È stato un periodo molto complicato per i giocatori. C’era frustrazione. Sono stato io stesso un giocatore e capisco il loro stato d’animo. Abbiamo ascoltato le loro lamentele. Ci riuniremo insieme a fine novembre e dicembre per discutere. Ma è l’ora dell’unità non dei conflitti. Combatterci non porta a nulla e ci perdono tutti. I tornei hanno bisogno dei giocatori e i giocatori hanno bisogno dei tornei. Non si potrà riuscire a fare i cambiamenti necessari se ci sono delle divisioni. Ci dobbiamo battere insieme per difendere l’interesse del tennis”.

Al netto di queste criticità, cosa vede Andrea Gaudenzi nel futuro del tennis mondiale? “La fusione tra ATP e WTA? Le discussioni sono in corso. C’è un chiaro problema di governance nel nostro sport. Abbiamo delle organizzazioni diverse ma dobbiamo lavorare insieme. Ad ogni modo abbiamo tante idee. Dobbiamo concentrarci sui fan e il nostro pubblico. Il tennis dipende ancora troppo dai biglietti venduti. Bisogna incrementare gli introiti derivanti dai diritti televisivi e media”, ha affermato. “Le nuove generazioni hanno preso l’abitudine di guardare il tennis sulle piattaforme, in una maniera diversa. Oggi il 50 per cento di quelli che guardano il tennis guardano gli highlights. Ci dobbiamo evolvere dal punto di vista tecnologico e sviluppare contenuti più incentrati sui fan”.

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alessandro.passanti@oasport.it

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Foto: Lapresse

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