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Tennis, ATP Finals 2020: Thiem-Tsitsipas, dalla finale all’esordio a Londra. Nadal-Rublev, si preannuncia battaglia

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Dodicesima edizione consecutiva delle ATP Finals in quel della O2 Arena di Londra, l’ultima nella capitale londinese in cui il torneo tra i migliori otto dell’anno sembrava aver trovato casa dopo tanto peregrinare. Invece dall’anno prossimo tutta la macchina organizzativa si sposterà a Torino, dove rimarrà per cinque anni, e per la prima volta in Italia dopo che in Europa, oltre a Londra, erano già state toccate Parigi, Barcellona, Stoccolma, Francoforte, Hannover e Lisbona.

Si apre con il match che lo scorso anno era la finale, quello tra Dominic Thiem e Stefanos Tsitsipas. L’austriaco ha vinto quest’anno il suo primo Slam, gli US Open, mentre il greco si è imposto soltanto nel 250 di Marsiglia a febbraio, pur raggiungendo risultati rilevanti, come la semifinale al Roland Garros con rimonta sfiorata contro Novak Djokovic. Sarà l’ottavo confronto tra i due: nei precedenti, cinque nel 2018 e due nel 2019, guida Thiem per 4-3, anche se non di rado le loro partite si allungano. L’avvicinamento del greco non è stato felicissimo, con due sconfitte sul filo di lana, ma pesanti, contro il bulgaro Grigor Dimitrov a Vienna e il francese Ugo Humbert, in tre tie-break, a Parigi-Bercy. Per l’austriaco, invece, dopo l’uscita non proprio attesa ai quarti di finale del Roland Garros, dopo una battaglia furiosa contro l’argentino Diego Schwartzman, è arrivata anche quella nei quarti nella sua Vienna, anche se trovarsi di fronte Andrey Rublev, in questo periodo, è cosa molto pericolosa.

Lo sa bene Rafael Nadal, che dopo aver chiuso la propria esperienza nel Masters 1000 francese in semifinale contro il tedesco Alexander Zverev deve sfidare proprio il russo nel match che il programma offre come sessione serale, sebbene le porte dell’O2 Arena, restando chiuse, impediranno al pubblico di assistere a una delle sfide forse più attese dei gironi. Un solo precedente tra i due, ma del quarto di finale agli US Open 2017, dominato dal mancino di Manacor, è meglio dimenticarsi: le cose sono cambiate tantissimo, e adesso Rublev ha parecchie chance di giocarsela contro un avversario che, pur se due volte finalista, questo torneo non è mai riuscito a vincerlo e rimane uno dei suoi grandi crucci. Ha sempre dichiarato, del resto, di non esser mai arrivato nelle migliori condizioni possibili: un aiuto in questo 2020 accorciato gli è giunto senz’altro dalle condizioni particolari dettate dal Covid-19, ma è lui stesso a dire, almeno a parole, di non credere di poter mai vincere il torneo. Che, del resto, vorrebbe veder ruotare in termini di superficie, e ha ribadito nei giorni scorsi un concetto che ripete da molti anni, senza che abbia peraltro mai trovato troppo sostegno.

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federico.rossini@oasport.it

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Foto: LaPresse

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