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Tennis: Jannik Sinner, la finale dell’ATP Sofia 2020 con Pospisil su Rai2 come segnale forte

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Che l’interesse per Jannik Sinner sia particolarmente alto da tempo è cosa nota. L’altoatesino, a 19 anni e 3 mesi, si è guadagnato una quantità di attestati di stima di grande importanza, dai grandi ex del passato ai big moderni (uno dei quali, Rafael Nadal, è stato l’avversario nei quarti di finale al Roland Garros, in una partita nella quale i tre set a zero per il maiorchino dicono ben poco del suo reale andamento).

Il segnale fortissimo dell’attesa che c’è per i risultati dell’attuale numero 4 d’Italia, che rimarrà comunque tale a fine ATP 250 di Sofia, è però rappresentato dalla notizia della sera: la trasmissione della finale del torneo bulgaro, contro il canadese Vasek Pospisil, anche su Rai2, oltre che su SuperTennis. Una sorpresa giunta inaspettata e felice per tutto il tennis italiano: la tv di Stato, infatti, ha offerto una vetrina davvero importante, quella del suo secondo canale generalista, per il match di domani.

https://www.oasport.it/2020/11/live-sinner-gasquet-finale-atp-sofia-2020-in-diretta-lazzurro-insegue-il-primo-titolo-in-carriera-e-la-top40/

Quello che è più importante dell’interesse della Rai è proprio che si tratta di un ATP 250, uno dei tornei che costituiscono la base del circuito maggiore: non, dunque, un torneo del Grande Slam, per le cui finali di Francesca Schiavone al Roland Garros nel 2010 e 2011 Viale Mazzini si mosse e portò nelle case di tutti gli italiani eventi che sarebbero stati altrimenti fruibili solo tramite Eurosport. Un’onda, quella, che portò all’acquisizione di 60 ore a edizione di diritti dello Slam parigino tra il 2012 e il 2014, con passaggi di varie fasi importanti (semifinale e finale di Sara Errani nel 2012, sua semifinale nel 2013 e finale maschile Nadal-Ferrer sempre nel 2013). Esce da questi discorsi la finale degli US Open 2015 tra Flavia Pennetta e Roberta Vinci, perché la trasmissione in chiaro di Deejay Tv fu legata al fatto che faceva parte di quella Discovery Channel che ingloba anche Eurosport.

Il fatto che la Rai si interessi della prima volta in un ultimo atto di Sinner apre scenari veramente interessanti per il futuro anche prossimo del tennis in tv. Che, peraltro, appare sulla buona strada per mostrarne ancora, dal momento che proprio sui canali Rai vedremo un match al giorno delle ATP Finals a Torino nell’accordo che, per ora, va dal 2021 al 2023 (in tutto e per tutto simile a quello che ha avuto e ha ancora in mano la BBC per le edizioni di Londra). Sofia può essere un primo passo verso un’attenzione più importante data dalla Rai allo sport di racchetta più celebre del mondo.

Un’attenzione che si accendeva e spegneva a intervalli non sempre regolari, negli ultimi anni, dalle parti di Viale Mazzini: per finali e semifinali Slam che arrivavano, c’era l’uscita della Coppa Davis dal 2010, poi rientrata per alcuni anni in simulcast con SuperTennis, e più tardi anche della Fed Cup contestualmente al calo del quartetto delle grandi che avevano fatto innamorare l’Italia con i trionfi del periodo 2006-2016. Dal 2002 il torneo di Roma era sparito dalla programmazione, per tornare sporadicamente nel 2016 con quarti su RaiSport 1, una semifinale e la finale su Rai2. Un bel segnale era stato quello dell’acquisizione dei diritti del WTA di Palermo, in coppia con SuperTennis: torneo importante soprattutto perché era quello della ripartenza del circuito femminile e, più in generale, anche dell’attività professionistica di alto livello.

Ora le cose per il tennis italiano maschile si sono messe davvero bene: la semifinale di Marco Cecchinato al Roland Garros 2018, la rapida scalata di Matteo Berrettini con semifinale agli US Open 2019, le ATP Finals giocate e la top ten stabile, la vittoria di Fabio Fognini al Masters 1000 di Montecarlo. Ma è tutto quello che si sta muovendo dietro a fare un grande rumore: Jannik Sinner che impressiona e fa parlare i fatti in campo, Lorenzo Musetti che sta rapidamente scalando la classifica e vari altri promettenti giocatori in rampa di lancio. Senza dimenticare, naturalmente, la scalata costante di Lorenzo Sonego, che è a un passo (letteralmente) dall’essere premiata con la testa di serie agli Australian Open.

Che il tennis interessi lo dicono i dati televisivi, e non solo per gli italiani: Cecchinato-Thiem, al Roland Garros 2018, fu vista da oltre 400.000 persone con punte di 600.000, un dato di rilievo considerando che si giocava alle 13:00 di venerdì. Federer-Nadal, finale degli Australian Open 2017 entrata nella leggenda, nell’ultima domenica mattina di gennaio di quell’anno incollò 850.000 spettatori alla tv con punte di oltre un milione. Federer-Djokovic, ad oggi ultima (e anche in questo caso leggendaria) finale di Wimbledon, ha raggiunto i 760.685 spettatori su Sky Sport, arrivati vicinissimi al milione di media nel quinto set e oltre nell’ultimo tie-break. Tornando indietro nel tempo, Schiavone-Stosur, finale del Roland Garros 2010, raccolse 2.149.000 spettatori su Rai2 per uno share di oltre il 20%, che salì al 36% (quasi tre milioni e mezzo) nel tie-break decisivo. Numeri simili li raccolse la finale successiva, quella persa contro Na Li. 1.710.000 furono invece quelli che videro la finale Errani-Sharapova nel 2012 (anno in cui il Roland Garros innalzò di molto le medie di ascolto dei canali RaiSport). Tutti questi dati sono considerati senza l’aggiunta dei canali di Eurosport, che fornisce dati ancora superiori. Nel 2015, infine, sommando il milione e 400.000 di Deejay Tv e gli oltre 700.000 di Eurosport, Pennetta-Vinci (US Open 2015) sfondò quota 2 milioni. E quando si tocca il capitolo Olimpiadi, il tennis ha sempre un posto di rilievo nei dati di ascolto.

In tempi molto recenti, il dato che più di tutti fa riflettere è uno: Sinner-Nadal, al Roland Garros, è cominciato tardissimo, ben oltre le 22:30, complice un infinito Schwartzman-Thiem e una controversa decisione di spostare l’ultimo ottavo femminile (Jabeur-Collins) in quella mattina e sul Court Philippe Chatrier. Ebbene, Eurosport ha raccolto 255.000 persone di media davanti alla tv, con Trevisan-Swiatek che ne ha portati 213.000 immediatamente prima. Dati, per l’ora, di altissimo rilievo. Due giorni prima, il successo dell’altoatesino su Alexander Zverev, la domenica pomeriggio (e dunque in una situazione di frammentazione infinita per com’è strutturata la tv del 2020) è stato visto da 182.000 persone. E tra i dati d’ascolto più importanti della storia di Supertennis c’è la finale delle Next Gen Finals, contro quell’Alex de Minaur sconfitto dall’altoatesino anche nei quarti a Sofia.

Questi numeri danno l’idea del tantissimo interesse che si è creato, in maniera peraltro più che giustificata, intorno a Sinner, ma che, in generale, anche il tennis italiano e quello grande a livello internazionale sanno creare. La voglia di tennis non è mai morta dai tempi delle telecronache di Giampiero Galeazzi sulla Rai e di Rino Tommasi e Gianni Clerici ovunque fossero. Sinner-Pospisil su Rai2 può rappresentare tante cose, molte delle quali ancora del tutto lontane a prevedersi.

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federico.rossini@oasport.it

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Foto: LaPresse

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