Pallavolo
Volley, Marco Bonitta: “Il campionato è falsato, bisogna togliere le retrocessioni! Vibo Valentia non conosce vergogna”
Ravenna può finalmente tornare a giocare. La compagine romagnola affronterà Piacenza domani pomeriggio nel match valido per la 12ma giornata di SuperLega e tornerà così in campo a oltre un mese di distanza dall’ultimo incontro disputato (25 ottobre, sconfitta per 3-0 contro Perugia). I ragazzi di Marco Bonitta hanno dovuto fare i conti con alcune positività al Covid-19, ma ora sono pronti a rimettersi in gioco. Lo stesso Marco Bonitta è intervenuto nella conferenza stampa della vigilia: “Finalmente si torna a giocare, siamo l’unica squadra che ha soltanto sette partite giocate. Questa la dice lunga sulla situazione, che però finalmente si è risolta nella negatività: a oggi anche gli ultimi positivi sono risultati negativi. Non abbiamo più giocatori fermi per il Covid-19, questo non significa che li avremo tutti a disposizione per Piacenza, ma avremo un roster con la sua dignità che potrà dire la sua. Si ricomincia a giocare e avremo sette partite in meno di un mese“.
La squadra ha reagito in allenamento dopo un avvio faticoso in seguito alla lunga inattività: “Faremo la nostra partita a Piacenza, sapendo che incontreremo una squadra più forte di noi e che non si è mai fermata per il Covid-19. Sarà una partita doppiamente difficile, cercheremo di raccogliere quello che potremo raccogliere per strada“.
Recentemente Ravenna, insieme ad altre società, ha chiesto il blocco delle retrocessioni. Proprio su questo aspetto l’ex CT della Nazionale femminile ha voluto insistere: “La proposta di non fare le retrocessioni è stata avanzata da diverse società. Non solo Ravenna, ma anche altri club: stiamo ragionando nei termini che il campionato è falsato. Dobbiamo mettere mano sulle retrocessioni, noi a fine febbraio determiniamo la squadra che retrocede e a fine febbraio ci saranno ancora continue pause. Il campionato è falsato sotto l’aspetto sportivo e medico. Noi chiediamo a grandissima voce che vengano tolte le retrocessioni, che si allarghi il playoff a 12 e che se l’anno prossimo qualcuno dalla Serie A2 vorrà venire su allora faremo un campionato a 13-14 squadre. A situazione straordinaria bisogna adottare misure straordinarie, non possono valere le stesse regole di inizio anno. Le cose sono completamente cambiate. Alcune squadre hanno la fortuna di incontrare squadre non in forma. Se uno ha il Covid o meno determina la classifica, non credo che sia giusto. La maggioranza delle squadre penso che sia allineata per decidere sulle retrocessioni“.
E alla domanda su chi non è d’accordo a questa proposta risponde in maniera molto chiara: “Vibo Valentia non è d’accordo. Anche Milano, Piacenza e Modena. Civitanova ha espresso una posizione intermedia, proponendo una retrocessione magari decisa a maggio. A quel punto magari tutte le squadre potrebbero essere tornate alla pari e dunque dare vita a un play-out. Noi pensiamo di togliere la regola delle retrocessione, che sarebbe anche un toccasana a livello finanziario. Il fatto di non avere il pubblico è un grande problema. Parlare ora di retrocessioni è anacronistico. Vibo Valentia non conosce la vergogna. Gli interessi personali vengono messi sempre un po’ davanti. Io sapevo che non avremmo fatto una squadra per l’alta classifica, ma abbiamo sempre avuto un atteggiamento di coerenza. Quando abbiamo capito che il Covid-19 poteva incidere tantissimo abbiamo subito detto di bloccare le retrocessioni. Vibo Valentia è in SuperLega per una grandissimo senso di appartenenza a una società storica, di un grande imprenditore come Pippo Callipo, però c’è stato un voto all’unanimità per riportare Vibo in SuperLega senza che ne avesse diritto, al di fuori delle regole“.
Vibo Valentia in settimana ha vinto a Trento, ma i dolomitici erano privi dei due palleggiatori a causa di positività al Covid-19 e avevano chiesto di posticipare la contesa, ricevendo però un no secco da parte dei calabresi: “In una situazione normale Trento non avrebbero mai pensato di chiedere di rinviare la partita. Se hai la sfortuna che si infortunano due palleggiatori non è che chiedi di rinviare la partita. Ma non siamo in una situazione normale e regolare“.
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