Ciclismo
Vuelta a España 2020: brutto percorso nella terza settimana. Una cronometro e un arrivo in salita: lo spettacolo langue
La Vuelta di Spagna 2020 aveva regalato tantissime emozioni nella prima parte, con una sfilza di arrivi in salita e frazioni di montagna molto appassionanti. Si era subito partiti col botto, senza dare spazio ai velocisti e delineando la classifica generale già dopo i primi tre giorni. Si era poi arrivati in cima all’Angliru e l’ultima settimana si era aperta con una cronometro, ma poi il nulla per tre giorni: dalla prova contro il tempo all’unico arrivo in salita previsto per domani passeranno quattro giorni e lo spettacolo langue davvero. Per tre giorni la classifica non è cambiata di una virgola (eccezion fatta per il bonus guadagnato oggi dal leader della graduatoria), evento che accade molto raramente in terra iberica: lo sloveno Primoz Roglic è in testa alla classifica generale con 45” di vantaggio sull’ecuadoriano Richard Carapaz e 53” sul britannico Hugh Carthy.
La Vuelta a España 2020 si è sempre distinta per la bellezza del suo percorso e per la durezza del tracciato, ma in questa edizione (accorciata di tre tappe per ovvi motivi) la terza settimana ha davvero lasciato a desiderare: tutto si è limitato a una cronometro e a un arrivo in salita tutt’altro che impossibile. Domani, infatti, il tracciato non è proibitivo. Dopo 39 km si affronta il Pierto del Portillo (prima categoria), ma la cima è lontana 139 km dall’arrivo. Poi i tre GPM di terza categoria e l’Alto de la Garganta (seconda) non saranno molto esigenti.
Tutto si deciderà dunque sul conclusivo Alto de la Covatilla, erta non così esigente: 11,4 chilometri al 7,1% di pendenza media, con i tre chilometri centrali al 10-12%. Sarà proprio qui che Richard Carapaz e Hugh Carthy dovranno attaccare se vorranno indossare la maglia rossa, ma Roglic ha comunque in mano il pallino del gioco e non sarà facile recupererargli più di 45” su un percorso di questo tipo. La Vuelta è partita col botto, ma il finale non è stato spettacolare.
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stefano.villa@oasport.it
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Foto: Lapresse