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Ciclismo

Vuelta a España 2020: il sogno infranto di Mattia Cattaneo. Dove può arrivare il bergamasco: ottimo gregario o qualcosa di più?

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Nell’odierna tappa della Vuelta a España 2020, Mattia Cattaneo ha sfiorato il suo primo successo, in carriera, in un grande giro. L’azzurro è andato in fuga con altri dodici corridori e ha staccato tutti sull’ultimo GPM di giornata, a trenta chilometri dalla meta. A tremila metri dal traguardo, tuttavia, il gruppo, tirato dalle squadre dei velocisti, è andato a riprenderlo. Proprio come a Como al Giro d’Italia 2019, quando Dario Cataldo lo beffò in volata, Mattia ha potuto solo assaporare la vittoria.

Il non essere riuscito a vincere oggi, però, non deve cancellare né la grande crescita avuta da Mattia in questa Vuelta, il quale è tornato in gara al grande giro spagnolo dopo due mesi di stop, né i passi in avanti fatti dall’azzurro dopo un inizio di carriera deludente. Cattaneo da U23 aveva vinto il Giro Bio nel 2011 ed era arrivato sul podio al Tour de l’Avenir nel 2011 e nel 2012. Appena passato tra i professionisti era logicamente considerato una delle più grandi promesse italiane per le corse a tappe. Nelle stagioni passate tra le file della Lampre, però, sembrava essersi completamente perso.

Col trasferimento all’Androni nel 2017, tuttavia, per Mattia è iniziata una seconda vita ciclistica. Con la maglia del sodalizio di Gianni Savio, Cattaneo ha subito ritrovato il colpo di pedale dei giorni migliori. Risultato dopo risultato, il bergamasco si è guadagnato la chiamata della Deceuninck-Quick Step, una delle squadre più forti al mondo. Giunto a trent’anni, l’azzurro è ormai un corridore completo, forte in salita e a cronometro, tanto da arrivare in top-10 in prove contro il tempo sia del Giro che della Vuelta, il quale avrebbe le caratteristiche ideali per fare classifica nelle gare a tappe.

Mattia, nei prossimi anni, potrebbe provare, dunque, a dire la sua in una Tirreno-Adriatico o in una Parigi-Nizza. Appare improbabile, invece, poterlo vedere competitivo nelle gare di tre settimane. Non tanto per limiti suoi, quanto per la grossa concorrenza che ha in squadra. La Deceuninck-Quick Step, infatti, annovera tra le sue file due giovanissimi come Remco Evenepoel e il quarto classificato dell’ultimo Giro d’Italia Joao Almeida, i quali sono corridori fortissimi sia in salita che a cronometro e, verosimilmente, avranno la precedenza nelle gerarchie per i grandi giri già nel 2021.

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luca.saugo@oasport.it

Twitter: @LucaSaugo

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Foto: Ufficio Stampa Deceuninck-Quick Step

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