Ciclismo

Vuelta a España 2020, Primoz Roglic in testa. Carapaz e Carthy devono attaccare. Com’è il percorso? C’è il Covatilla

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La classifica generale della Vuelta di Spagna 2020 è cortissima al termine della cronometro odierna: Primoz Roglic è in testa alla graduatoria, ma ha soltanto 39” di vantaggio su Richard Carapaz e 47” su Hugh Carthy. Tutto è estremamente aperto quando mancano soltanto cinque frazioni al termine della corsa a tappe in terra iberica. Lo sloveno ha sì vinto la cronometro odierna, ma non ha fatto il vuoto come invece ci si aspettava alla vigilia e dunque il suo margine sui due rivali diretti è estremamente risicato. Ora il capitano della Jumbo-Visma sarà chiamato a difendersi dagli attacchi dell’ecuadoriano e del britannico nelle prossime giornate. Il percorso, però, non appare complicatissimo: le grandi montagne sono state affrontate nelle prime due settimane di gara, ora il tracciato appare tutt’altro che impossibile e Primoz Roglic appare il favorito per salire sul gradino più alto del podio a Madrid.

Cosa è previsto nei prossimi giorni? Domani è in programma la Lugo-Ourense di 204,7 km: frazione mossa con tre GPM di terza categoria, l’ultimo a 22 km dal traguardo. Sulla carta si tratta di una tappa riservata alle fughe o massimo a qualche finisseur, difficile vedere all’opera gli uomini di classifica. Giovedì sarà in programma la lunghissima Mos-Puebla de la Sanabria: 231 km con ben cinque GPM di terza categoria, l’uiltimo è l’Alto de Padornelo la cui cima è posta a 18 km dall’arrivo. Anche in questa giornata appare davvero difficile inventarsi qualcosa di particolare, Primoz Roglic potrebbe difendersi molto bene contro Carapaz e Carthy.

I due contendenti non potranno smuovere più di tanto le acque anche in occasione della 16ma tappa: 162 km da Salamanca a Ciudad Rodrigo, c’è il Puerto El Robledo (prima categoria) ma la cima è a 35 km dall’arrivo ed è tutt’altro che impossibile (11,7 km al 3,8% di pendenza media, c’è un chilometro centrale in doppia cifra, ma per il resto è estremamente pedalabile). Sembra dunque tutto rinviato alla penultima tappa, ovvero i 178 km che da Sequeros porteranno all’Alto de La Covatilla, unico arrivo in salita di questa terza settimana. Dopo il Puerto del Portillo de las Baltuecas (prima categoria), tre terza categoria e lAlto de la Garganta (seconda categoria), si imboccherà l’erta conclusiva: sono 11,4 km al 7,1% di pendenza media, con i tre chilometri centrali costantemente in doppia cifra e un finale al 7-8%. Su questa salita Carapaz e Carthy dovranno assolutamente attaccare Roglic se vorranno vincere la Vuelta di Spagna. Domenica la consueta passerella finale a Madrid, completamente pianeggiante.

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stefano.villa@oasport.it

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Foto: Lapresse

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