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Vuelta a España 2020: Richard Carapaz mette alla frusta la Ineos, ma “regala” gli abbuoni a Roglic

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Il Team Ineos di Richard Carapaz, nell’odierna frazione della Vuelta a España 2020, la Salamanca-Ciudad Rodrigo, ha provato a tendere un’imboscata a Primoz Roglic sulla discesa del primo GPM di giornata, il Puerto El Portillo. L’affondo del sodalizio britannico non ha sortito alcun effetto, dato che la maglia roja si è subito incollata alla ruota di Carapaz. In compenso, però, hanno rapidamente fatto scendere il vantaggio dei fuggitivi di giornata. La situazione che si è venuta, così, a creare all’imbocco della seconda e ultima erta di giornata, il Puerto El Robledo, ha spinto la Movistar a dare il là all’inseguimento dei battistrada per provare a giocarsi il successo parziale in volata con Valverde.

La Ineos, oltretutto, ha cercato nuovamente di forzare, senza risultati, anche sulla discesa del Puerto El Robledo. Quando i britannici si sono spostati, in seguito, è tornata davanti la Movistar che è andata a riprendere gli ultimi due fuggitivi di giornata, Robert Stannard e Remi Cavagna, conducendo così la frazione verso uno sprint di quaranta atleti valido per il trionfo odierno. Alla fine ad alzare le braccia al cielo è stato Magnus Cort Nielsen, ma Roglic, grazie al suo spunto veloce, ha concluso la tappa al secondo posto e ha guadagnato sei secondi di abbuono. In questo modo, lo sloveno ha allargato la forbice tra sé e Carapaz in classifica generale. Ora l’ecuadoriano dovrà recuperargli 45″ per vincere la Vuelta.

Sei secondi sono pochissimi, ma a due giorni dalla fine, con il solo arrivo in quota di domani, sull’Alto de la Covatilla, rimasto per ribaltare le sorti del grande giro spagnolo, possono fare la differenza. Non sarebbe la prima volta, d’altronde, che la Vuelta si decide per sei secondi. E’ già successo nel 1984, quando il francese Eric Caritoux batté il compianto Alberto Fernandez con quello che resta il distacco più contenuto di sempre tra primo e secondo nella storia dei grandi giri. La speranza di Richard è che la frazione odierna, corsa a tutta, resti sulle gambe di Roglic, il quale dovrebbe essere più stanco di lui dato che ha fatto classifica anche al Tour de France. Tuttavia, se Primoz dovesse salvare la roja per una manciata di secondi, questa tappa rimarrà a lungo sulla coscienza del capitano del Team Ineos.

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luca.saugo@oasport.it

Twitter: @LucaSaugo

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Foto: Lapresse

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