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Vuelta a España 2020: Richard Carapaz si gioca tutto sull’Alto de la Covatilla. Deve staccare Roglic per prendere la maglia roja. Ma attenzione a Carthy…

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La Vuelta a España 2020 è agli sgoccioli. La lotta per la maglia roja tra Primoz Roglic e Richard Carapaz volgerà al termine domani, con l’Alto de la Covatilla che si ergerà a giudice supremo della corsa spagnola. Sono 45 i secondi di margine tra i due duellanti, gli unici che hanno vestito il simbolo del leader in queste 16 tappe; una forbice costruita mattoncino dopo mattoncino dal leader della Jumbo-Visma, che con la piazza d’onore di oggi a Ciudad Rodrigo ha aggiunto ulteriori sei secondi al suo tesoretto. Un tesoretto costruito quasi totalmente sugli abbuoni, con ben 32’’ che derivano dai maggiori piazzamenti nei primi tre posti. Roglic e Carapaz hanno dunque viaggiato sugli stessi binari; per l’ecuadoriano quella di domani sarà l’unica chance per poter ribaltare la classifica.

Ci ha provato anche oggi, l’uomo della Ineos Grenadiers, mettendo alla frusta il gruppo sul Puerto el Portillo con i suoi uomini, ma senza ottenere risultati e mettendosi a studiare un piano per attaccare la maglia roja di Roglic domani. I sei Gran Premi della Montagna della diciassettesima tappa porteranno subito scompiglio, a cominciare dall’Alto del Portillo di prima categoria: e probabilmente già da lì Carapaz avrà bisogno di osare. Il suo svantaggio di 45 secondi gli permette di non dover essere frettoloso nell’attaccare e di aspettare il momento buono, ma dovrà essere la sua squadra a prendere in mano le redini della corsa sin dalla prima salita di giornata, imprimendo un ritmo atto a sfiancare Roglic ed a isolarlo dai suoi compagni di squadra, attaccandolo nel momento adatto, magari la penultima ascesa. E semmai dovesse accadere questo scenario, chi sa che lo sloveno non cada nei ricordi nefasti del Tour de France su una salita finale non durissima ma con pendenze che toccano anche il 12%, lui che scalatore purissimo proprio non è.

Ma in tutto questo, Carapaz dovrà guardarsi anche alle spalle. La sorpresa Hugh Carthy della EF Pro Cycling è a 53’’ da Roglic, mentre sono solo otto i secondi dalla piazza d’onore; l’inglese ha messo in mostra un’ottima gamba per tutta la corsa spagnola e dall’alto della sua sfacciataggine potrebbe anche aver progettato una mossa a sorpresa in vista di domani. Il capitano della Ineos dovrà dunque puntare al massimo risultato possibile, ma allo stesso tempo stare attentissimo ai possibili colpi di testa di Carthy, memore della grande vittoria sull’Angliru su cui è stato capace di staccare tutti. Richard Carapaz dovrà dunque muoversi con la massima attenzione, calcolando tutte le variabili per conquistare il secondo grande giro della sua carriera.

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Foto: Lapresse

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