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Vuelta a España 2020: Roglic e l’incognita della terza settimana. Classifica aperta, ma resta un solo tappone…

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Doveva essere la frazione che decideva la Vuelta a España 2020, vista una terza settimana non impossibile. Resta però ancora tutto più che aperto al termine della tredicesima tappa, la cronometro di 33,7 chilometri da Muros a Mirador de Ézaro. Era l’unica prova contro il tempo della gara iberica, l’attesa era tutta per Primoz Roglic e lo sloveno non ha tradito le aspettative: è andato a vincere, portandosi a casa anche la Maglia Rossa. Chi si sarebbe aspettato un dominio del capitano della Jumbo-Visma però ha sbagliato il suo pronostico.

25” a Hugh Carthy, alla migliore performance contro il tempo della carriera e autore fino ad ora di una Vuelta mostruosa; 49” all’ex leader Richard Carapaz, comunque autore di una più che discreta prestazione. Ora l’ecuadoriano della INEOS Grenadiers è distante 39”, mentre il britannico della EF è lontano 47”: ritardi ovviamente recuperabili in salita, se non fosse per un percorso non troppo favorevole agli scalatori. 

L’incognita di un calo di Primoz Roglic, come visto anche all’ultimo Tour, perso proprio sul finale da Tadej Pogacar, continua ad esserci, ma i pericoli per la stella slovena restano pochissimi. L’ultima insidia è quella di sabato, con la diciassettesima tappa che arriverà in vetta all’Alto de La Covatilla. Ascesa dura, ma non impossibile: 11,4 chilometri al 7,4% dove Carapaz e Carthy proveranno ovviamente ad attaccare, con l’obiettivo di portarsi anche a casa gli abbuoni per ribaltare la situazione.

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gianluca.bruno@oasport.it

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Foto: Lapresse

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