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America’s Cup: Luna Rossa non è distante da New Zealand. Barca progettata per il vento leggero

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Le World Series sono finite, confermando che, contrariamente a quanto visto nella prima giornata, Emirates Team New Zealand non è di un altro pianeta, non è la barca che tremare tutti i mari fa. Certo con cinque vittorie e una sola sconfitta ha vinto davanti ad American Magic (3/2) e Luna Rossa Prada Pirelli (3/3), ma è stata a un soffio da farsi sfuggire il primo trofeo ufficiale messo in palio per questi Ac75 volanti. Peter Burling ha alzato il suo secondo trofeo dopo la Coppa nel 2017.

Nella regata conclusiva della giornata Luna Rossa si è trovata con 800 metri di vantaggio, ma poi è rimasta impantanata in un buco di vento che ha permesso ai padroni del mare di casa di riprendersi e tornare in vantaggio. Cose che succedono quando il vento è debole e instabile, quando una regata diventa una partita a scacchi e bisogna trovarsi sulla casella con il vento giusto.
La classifica delle World Series serve per gli accoppiamenti della Christmas Cup in programma domenica. Cosi nella prima i neozelandesi, appunto, dovranno affrontare gli inglesi di Ineos team Uk, fanalino di coda. Sarà invece da non perdere la semifinale tra Luna Rossa e Prada Pirelli e American Magic. Le due vincitrici si ritroveranno per lo scontro finale per la coppa da mettere sotto l’albero. Uno schema aperto a ogni risultato, perché questa terza giornata con vento leggero ha fatto vedere una barca italiana in eccellente forma. Che la barca nera con la linea rossa avesse a cuore condizioni nel range medio basso era risaputo, lo ha confermato James Spithill, timoniere: il pacchetto della barca italiana ha un setup ottimizzato per condizioni così, sicuramente sotto i 15 nodi, ma meglio ancora vicine ai 10, mentre la barca neozelandese ha una forbice più ampia, e sicuramente è molto a suo agio con vento sostenuto. Bisognerà vedere se chi ha puntato su condizioni light a marzo ha avuto ragione. Comunque il timore, emerso dopo la prima regata, che Luna Rossa fosse molto indietro rispetto a kiwi è definitivamente archiviato.

Anche nella regata contro gli Inglesi l’equipaggio italiano ha navigato alla grande, sempre volando un soffio sopra il mare, carezzando l’acqua con la chiglietta, manovre rotonde senza esitazioni: concentrati e determinati anche se praticamente senza avversario, perché per Ineos è stata un’altra giornata da dimenticare.

Come nei giorni scorsi le partenze sono state da manuale, la scelta della navigazione ottimale, tranne che nella prova contro i neozelandesi quando si sono impantanati. Quando il vento scema c’è una sola vela che può aiutare, si chiama Code Zero, è un grande fiocco che si aggancia sul bompresso. E’ stato visto in allenamento, ma ha un utilizzo molto limitato, in quel momento sarebbe stato utile, lo ha riconosciuto anche Spithill, ma alla partenza il vento era troppo per quella grande vela e non si possono cambiare le vele in navigazione per regolamento.

Luna Rossa è l’unica tra le quattro barche che ha due timonieri, l’unica che ha un solo uomo che passa da un lato all’altro nelle virate e nelle strambate. Per gli osservatori internazionali il timoniere della barca italiana è sempre stato considerato James Spithill, australiano, il più giovane timoniere nel 2000 a soli 21 anni. Un talento straordinario che con Oracle ha vinto due volte la vecchia brocca nel 2010 e nel 2013 dopo essere stato il timoniere di Luna Rossa nel 2007. Quindi un figliol prodigo tornato all’ovile. Ma Francesco Bruni, l’altro timoniere, quello di sinistra, ha dimostrato che non ha niente di meno dal socio, sarà bene che i commentatori imparino a conoscerlo bene. Per Checco, cosi lo chiamano tutti, questa è la quinta Coppa America, quarta con Luna Rossa: è sempre stato a un passo da stringere tra le mani quel timone ma gli è sempre sfuggito. Ora finalmente è arrivato nel posto che merita, si è già fatto notare soprattutto in partenza.

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Domani tutto può succedere, è chiaro che le ambizioni del team italiano sono alte, anche se dal punto di vista pratico arrivare primi o terzi non cambia niente perché queste regate non contano nulla, sono poco più che un allenamento. Da lunedì tutti a testa bassa per prepararsi alla Prada Cup (gli sfidanti) e direttamente alla America’s Cup (il defender). Anche gli organizzatori delle regate devono rimettere in ordine qualche pensiero. Le riprese, e soprattutto la grafica, delle regate vanno affinate, i problemi nei primi tre giorni sono stati numerosi. Poi c’è la questione dell’organizzazione in mare, a Auckland c’è una barca ogni 5 abitanti e sono tanti quelli che vogliono vedere da vicino le barche volanti che vanno a 100 all’ora, ma nell’ultima giornata quando hanno dovuto spostare le boe per un salto di vento gli organizzatori si sono trovati un centinaio di barche dentro il campo: c’è voluta mezz’ora per farle spostare. Quindi il programma è cominciato con oltre un’ora di ritardo. Questo ha spostato in la tutte le regate con il vento che è andato salutando nella famosa regata dove Luna Rossa è rimasta nel buco. Poi è un problema anche per chi in Italia mette la sveglia alle 3 del mattino rubando minuti al sonno.

Stefano Vegliani

https://www.oasport.it/2020/12/live-americas-cup-in-diretta-luna-rossa-sfida-american-magic-nella-semifinale-di-christmas-cup/

Foto: Luna Rossa Press

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