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Basket: Virtus Roma, è finita. Claudio Toti ritira la squadra dalla Serie A. ll campionato prosegue a 15

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La Virtus Roma si ritira dal campionato di Serie A 2020-2021. Il presidente Claudio Toti ha inviato una lettera alla Federazione Italiana Pallacanestro e alla Lega Basket Serie A, comunicando quello che già da giorni era noto. A riportare per primi la notizia Mario Canfora de La Gazzetta dello Sport e Fabrizio Cicciarelli de Il Tempo.

Questo il comunicato rilasciato dalla FIP: “La Federazione Italiana Pallacanestro prende atto con rammarico della volontà, da parte della dirigenza della società Virtus Roma, di rinunciare alla partecipazione al campionato in corso. Impossibile non sottolineare il gravissimo danno di immagine arrecato non solo al campionato ma anche e soprattutto all’intero movimento, che in questo difficile momento vive dei sacrifici e della serietà di centinaia di società su tutto il territorio. La stessa FIP, come da procedura, trasmetterà tutti gli atti al Giudice Sportivo affinché possa assumere i provvedimenti di competenza“.

La Virtus occupava il 14° posto in coppia con Trieste, con due vittorie contro Fortitudo Bologna e Brescia. Queste ultime saranno anche le uniche a non perdere punti; in seguito alla cancellazione dei risultati della squadra capitolina avranno due punti in meno, in ordine di tempo, Brindisi, Sassari, Milano, Pesaro, Venezia, Varese e Cantù. Il recupero con Trieste non si giocherà mai. La Serie A resterà a 15 e, considerando la Virtus retrocessa de facto, ci sarà una sola discesa in A2.

Il 17 maggio Claudio Toti aveva annunciato il disimpegno dalla pallacanestro, e da allora numerose trattative sono emerse: una bloccata dal Covid, in corso prima dell’interruzione del campionato scorso, almeno altre due non concretizzate in estate e l’ultima con un gruppo di investitori americani bloccata quando sembrava vicina alla conclusione, tanto che diversi tra gli emissari erano stati visti al PalaEur contro Pesaro. Si era nel frattempo accumulata la multa per mancato pagamento della rata FIP, con un ammontare complessivo di 38.000 euro. La società resterà affiliata alla FIP solo nel caso in cui pagherà i 600.000 euro di multa previsti dal regolamento federale, cioè 12 volte la tassa d’iscrizione, causati dalla prima rinuncia. Sarà possibile l’iscrizione, nel 2021-2022, previo questo pagamento, al primo campionato a libera partecipazione, che in questo caso è quello di Promozione, nel Lazio: il settimo della scala dei valori italiana.

La Virtus, nella sua storia, ha vinto lo scudetto nel 1983, la Coppa Campioni e la Coppa Intercontinentale nel 1984, due Coppe Korac nel 1986 e 1992 (con finale nel 1993), una Supercoppa Italiana nel 2000. Ha raggiunto due finali di Coppa Italia nel 1990 e 2006 e due ulteriori finali scudetto, nel 2008 e 2013, perse contro Siena; lo scudetto del 2013 sarebbe peraltro poi stato revocato alla Mens Sana per le irregolarità emerse tramite l’Operazione Time Out. Molto tribolati erano stati gli ultimi 10 anni: il ripiego dal PalaEur al Palazzetto, il rischio di mancata iscrizione nel 2012, l’autoretrocessione in Serie A2 del 16 luglio 2015. Poi la nuova luce che pareva tornata, con il ritorno al PalaEur già in A2 nell’annata della promozione, quella 2018-2019, i quasi ottomila spettatori contro Milano e Virtus Bologna. Poi l’estate, l’autunno e la fine.

L’eredità che viene lasciata è quella dei grandi campioni da Larry Wright a Dejan Bodiroga, da Enrico Gilardi a Gigi Datome, da George Gervin a Anthony Parker, da Marco Solfrini a Carlton Myers. E anche dei grandi allenatori, in una scala che va da Nello Paratore e Valerio Bianchini fino a Svetislav Pesic e Jasmin Repesa. Per Roma cestistica, ora, è tempo di leccarsi delle ferite pesantissime, con un vuoto tremendo che rimane al centro della scena.

Umberto Gandni, Presidente di Lega Basket, ha commentato attraverso i canali ufficiali: “La rinuncia della Virtus Roma a proseguire il campionato di Serie A è una notizia dolorosa e rappresenta una grave perdita per tutto il basket italiano. Non possiamo che prendere atto con rammarico di una situazione che la pur grande passione del patron Claudio Toti e della sua famiglia non è riuscita a fronteggiare. Resta agli atti un grande riconoscimento per quello che ha fatto in questi 20 anni alla guida della Virtus Roma, per l’impegno e le risorse profuse. Questa estate, nell’iscrivere comunque  la squadra alla serie A, Toti si è assunto un grande rischio cercando di assicurare un futuro al basket romano e favorire un cambio di proprietà che purtroppo non si è realizzato anche per l’assordante silenzio che ha accompagnato la sua insistente richiesta di aiuto”.

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federico.rossini@oasport.it

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Credit: Ciamillo

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