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Biathlon, Coppa del Mondo Hochfilzen II 2020: Dorothea Wierer potrà cominciare la rimonta?

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La Coppa del Mondo di biathlon rimane a Hochfilzen, dove andrà in scena anche la quarta tappa stagionale. Secondo i piani originari, questa settimana si sarebbe dovuto gareggiare a Le Grand Bornand (Francia), ma a settembre l’Ibu ha riformulato il calendario allo scopo di attutire qualsiasi dinamica generata dalla diffusione del Covid-19. Di conseguenza si resta nell’impianto situato in Tirolo, che per la quarta volta negli ultimi tre lustri sarà teatro di un double header. Era già successo nel 2006, nel 2008 e nel 2011, in tutti i casi perché il luogo deputato a ospitare la tappa successiva a quella austriaca è stata costretta ad alzare bandiera bianca a causa della scarsità di neve. La tappa nel suo complesso è già stata presentata pochi giorni orsono, dunque oggi ci concentriamo sull’attualità e sui singoli format di gara previsti da qui a domenica.

ATTUALITA’
Le prime tre tappe di Coppa del Mondo hanno consentito a un terzetto di atlete di guadagnare terreno rispetto a tutte le altre nella classifica generale. Due di esse, Marte Røiseland-Olsbu e Hanna Öberg, erano tra le favorite per la conquista della Sfera di cristallo e hanno ribadito tale status. Tuttavia, tra le due scandinave (separate di soli 12 punti), troviamo incredibilmente la bielorussa Dzinara Alimbekava, autentica sorpresa di questo primo scorcio di inverno. Più staccato il resto del plotone, compresa Dorothea Wierer, che dopo il successo nella 15 km inaugurale, si è trovata a correre in difesa. L’azzurra ha 86 lunghezze di ritardo dalla coetanea norvegese e 74 punti di distacco dalla più giovane svedese. Urge, dunque, un’inversione di tendenza per evitare di perdere troppo terreno nella corsa alla conquista della terza Coppa del Mondo consecutiva.

SPRINT
Quella prevista per venerdì 18 dicembre sarà la 27ma sprint femminile ad andare in scena sulle nevi di Hochfilzen. Sono ben ventuno le donne capaci di imporsi in questo format. Tra di esse, cinque sono riuscite a primeggiare in due occasioni. Si tratta di Magdalena Forsberg (dicembre 1998, 2001); Uschi Disl (marzo 1998, oro iridato 2005); Anna Carin Olofsson (2006, 2009); Darya Domracheva (2012, 2017) e Dorothea Wierer (2018, 2019). Dunque l’azzurra avrà una nuova opportunità di diventare la prima donna di sempre in grado di arpionare tre sprint sulle nevi tirolesi.

Comprendendo Wierer, sono quattro le donne in attività ad aver già vinto in questo format. Alla finanziera di Rasun-Anterselva si aggiungono Selina Gasparin (2013), Franziska Hildebrand (2015) e Dzinara Alimbekava (venerdì scorso).

Complessivamente l’Italia vanta quattro podi nelle sprint di Hochfilzen. Wierer, alle sue già citate affermazioni, aggiunge anche un terzo posto (2017). Inoltre non va dimenticato come Karin Oberhofer abbia concluso seconda nel 2014.

INSEGUIMENTO
Sinora a Hochfilzen sono andati in scena 21 inseguimenti femminili, nei quali si sono imposte quindici atlete differenti. Va rimarcato come nessuna donna sia mai riuscita a primeggiare tre volte, ma ben sei di esse abbiano bissato il proprio successo. Il sestetto comprende Magdalena Forsberg (1998, 2001); Sandrine Bailly (2003, 2007); Helena Ekholm (2009, 2010); Synnøve Solemdal (2012, 2013); Kaisa Mäkäräinen (2014, 2018) e Laura Dahlmeier (2015, oro iridato 2017).

Le uniche biathlete in attività ad aver già vinto in questo format sono Tiril Eckhoff (2019) e Marte Røiseland-Olsbu (domenica scorsa).
In casa Italia si registra un unico podio, firmato da Dorothea Wierer, terza nel 2018.

MASS START
La partenza in linea è un’autentica rarità sulle nevi di Hochfilzen, in quanto sinora se ne sono disputate solo due, ovvero quelle dei Mondiali organizzati dalla località tirolese nel XXI secolo. Nel 2005 la medaglia d’oro venne conquistata dalla norvegese Gro Marit Istad Kristiansen, la quale precedette la svedese Anna Carin Olofsson e la russa Olga Pyleva. Invece nel 2017 l’oro iridato è stato appannaggio della tedesca Laura Dahlemier, arrivata davanti alla statunitense Susan Dunklee e alla finlandese Kaisa Mäkäräinen.

Foto: La Presse

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