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Biathlon, Coppa del Mondo Hochfilzen II 2020: Johannes Bø e la maledizione del 50° sigillo? Lukas Hofer sogna il podio nella sprint

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Hochfilzen II, il ritorno. No, non è il titolo di un film, ma l’effetto “double header” della quarta tappa della Coppa del Mondo 2020-2021 di biathlon. In tempi di Covid-19, le problematiche a esso connesse vanno ammortizzate ed ecco spiegato perché l’Ibu nel mese di settembre abbia pensato di non disputare la quarta uscita stagionale a Le Grand Bornand (Francia) e sempre nella località tirolese, dove già per l’appunto gli atleti si erano cimentati la settimana scorsa.

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Venendo ai temi d’attualità, alzi la mano chi si sarebbe aspettato un inizio di stagione così incerto sul versante maschile. Sei vincitori diversi in altrettante gare è qualcosa che, sfogliando l’album dei ricordi, non si verificava da quindici anni. In questo contesto così equilibrato, va detto che il norvegese Johannes Bø, detentore della Sfera di cristallo generale, è in vetta alla graduatoria complessiva perché nella top-4 ha sempre concluso, avendo già un bel gruzzoletto di punti (50) nei confronti del più immediato degli inseguitori, ovvero lo svedese Sebastian Samuelsson. Si va quindi in scena oggi, per la sprint (ore 14.15), per vedere se ci sarà il settimo trionfatore diverso o se Bø avrà modo di centrare il suo 50° successo in carriera (il 25° in questo format) che per un motivo o per l’altro fino ad ora gli è sempre sfuggito.

Settimana scorsa, in questa specialità, era stato un altro del Team Norge ad andare a segno, ovvero il ventitreenne Johannes Dale, che in precedenza non era mai salito sul podio in Coppa del Mondo. Un’affermazione significativa, tenendo conto dell’età del biathleta. Bisognerà fare attenzione dunque a Dale, come al resto della formazione norvegese, ricordando la vittoria a sorpresa di un altro giovane, ovvero Sturla Holm Lægreid, nell’individuale a Kontiolahti (Finlandia). Certo è che la squadra francese può far paura, con Quentin Fillon Maillet che potrebbe recitare il ruolo del primattore. Da questo punto di vista, le quotazioni di Samuelsson, vincitore dell’inseguimento a Kontiolahti, sembrerebbero un po’ in discesa, a dispetto della classifica generale che gli sorride. Guardando allo storico, in caso di sigillo Bø, oltre che vincere la tanto agognata 50ma prova in carriera, andrebbe ad eguagliare un certo Ole Einar Bjørndalen, capace di imporsi in questo format sulle nevi di Hochfilzen in ben 5 occasioni. Johannes il proprio marchio l’ha impresso quattro volte, ovvero nel 2014, 2017, 2018 e nel 2019.

E l’Italia? Lukas Hofer, Dominik Windisch, Thomas Bormolini e Didier Bionaz saranno i rappresentanti del Bel Paese chiamati in causa. Non ci saranno Tommaso Giacomel, che sta cercando di migliorare la propria condizione dopo lo stop obbligato per Covid, e Daniele Cappellari, ancora non al top della forma. Da questo punto di vista, è Hofer quello ad aver mostrato fino a questo momento le cose migliori, anche se nei fatti un piazzamento nella top-10 ancora non è arrivato. L’altoatesino sogna il podio, a patto di trovare il fatidico zero al poligono, forte di un’ottima velocità sugli sci stretti. Giova ricordare che il 31enne del Bel Paese giunse quinto 12 mesi fa in questa sede, a un tiro di schioppo dalla terza piazza. Un podio che l’Italia sta ancora aspettando nella sua storia sulle nevi austriache.

Foto: LaPresse

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