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Biathlon, Johannes Boe leader ma non più invincibile. I giovani avversari sono già pronti a contendergli lo scettro

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LaPresse

La Coppa del Mondo 2020/2021 di biathlon è entrata da pochi giorni nel consueto periodo di pausa natalizio, ha salutato con le due mass start in Austria e riaprirà i battenti l’8 di gennaio a Oberhof (Germani), dove sono in programma due tappe consecutive a Oberhof che precederanno l’appuntamento di Anterselva. Un primo scorcio d’inverno più lungo del solito, con quattro tappe anziché le consuete tre che hanno permesso di trarre le prime somme sulla situazione generale degli atleti, e non sono mancate di certo alcune sorprese.

Durante l’avvicinamento a questa prima stagione orfana di Martin Fourcade in molti consideravano il discorso sfera di cristallo già chiuso in partenza. Impossibile che il marziano Johannes Boe potesse lasciarsi sfuggire un’occasione così ghiotta, e di avversari davvero alla sua altezza non se ne vedeva (e non se ne vede comunque) nessuno. Probabilmente l’esito rimarrà il medesimo, con il norvegese che alzerà la terza Coppa del Mondo consecutiva, cancellando i balbettii di queste prime tappe. Eppure nessuno si aspettava di trovarsi a Natale con una classifica così corta, con il margine di Johannes (428 punti) che non arriva nemmeno ai 60 punti attribuiti al vincitore di una prova individuale.

E soprattutto i cui rivali non sono i due francesi di punta che tutti ipotizzavano, ma tre “under 25” esplosi nel miglior modo possibile. Curiosamente tutti e tre coetanei, classe 1997, al momento secondo, terzo e quarto nella classifica generale. Il nome più inaspettato ed eclatante è quello del norvegese Sturla Lægreid (373), unico biathleta ad aver conquistato più di un successo sin qui combinando tre vittorie in tre format diversi (e il quarto sfumato domenica scorsa solamente all’ultimo poligono). Poi troviamo lo svedese Sebastian Samuelsson (344) che ha sfruttato sì una condizione ottimale di tutto il team svedese nelle primissime gare, sapendo però mantenere un livello di eccellenza al tiro che gli ha permesso di sopperire al naturale calo sugli sci arrivato in Austria. E poi quel Johannes Dale (340) che proprio non ci stava a vedere Laegreid sorpassarlo così nelle gerarchie e prendersi la scena. Sbloccatosi finalmente nel computo dei podi e della vittoria, ha ritrovato la serenità mentale per attaccare frontalmente capitan Boe, e il futuro per lui forse più che per gli altri è veramente ancora tutto da scrivere.

Scendendo ancora troviamo gli altri nomi che hanno saputo ben figurare in questa prima parte dell’inverno. I due francesi Quentin Fillon Maillet (339) e Emilien Jacquelin (324) si sono di fatto alternati costantemente ai vertici. Le cose migliori si sono viste nei due inseguimenti austriaci, ma la costanza di rendimento è stata un fattore determinante in senso negativo per il duo. Tarjei Boe (321) sembra essere l’ultimo che ancora può pensare di restare aggrappato al carro trainato dal fratellino, ma allo stesso modo l’esperto norvegese ha evidenziato parecchi passaggi a vuoto che hanno compensato altre prestazioni certamente all’altezza.

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Foto: LaPresse

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