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Biathlon, la Norvegia conquista la staffetta maschile di Kontiolahti 2020 davanti a Svezia e Germania. Una super Italia chiude quinta

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L’ultima giornata di gare della seconda tappa della Coppa del Mondo 2020-2021 di biathlon si è aperta con la vittoria della Norvegia nella staffetta maschile. Nove ricariche utilizzate nel complessivo per il team sulla carta nettamente più forte non hanno permesso agli avversari di avvicinare praticamente mai la formazione norge, che con Sturla Leigred, Vetle Christiansen, Tarjei Boe e Johannes Boe passa sulla linea del traguardo con 39″ di vantaggio sulla Svezia (0+10). Schema di gara perfetto per gli svedesi, partiti in sordina tenendo botta nelle frazioni più deboli di Peppe Femling e Jesper Nelin, e poi scatenatesi grazie a Martin Ponsiluoma e Sebastian Samuelsson, bravi a sorpassare la Germania, terza.

Quarta posizione per la Russia (0+7) a 1’08”, che si è giocata anche il podio nell’ultima serie dove però Alexander Loginov ha accusato un problema con la cartuccia di ricarica che ha spento ogni speranza. Poi troviamo subito una grande Italia, che ha messo in scena una prova più che convincente con tutti i quattro suoi frazionisti. Didier Bionaz ha limitato i danni in apertura, Lukas Hofer ha recuperato terreno e Thomas Bormolini e Domink Windisch sono stati in grado di mantenere gli azzurri là davanti, con il gruppo che ha chiuso a 1’37” dalla Norvegia. Disastro per la Francia (3+11), affondata da uno sciagurato secondo poligono di Emilien Jacquelin, capace di sparare a raffica e mancare sei bersagli consecutivi dopo i primi due centri. Alla fine i transalpini chiudono ottavi a 1’56”.

La Cronaca: 

Primo giro relativamente tranquillo, Laegreid non ha le armi per tirare il collo agli avversari nell’immediato  e nessuno prende l’iniziativa in maniera decisa. Bionaz tiene il centro gruppo senza patemi e gli atleti arrivano al primo poligono. Serie non selettiva per quasi tutti, chi si attarda è però proprio il giovane valdostano (due ricariche) che paga 30″ insieme a Femling (tre). Il plotone si sfilaccia ma resta molto sostanzialmente unito, con una ventina di atleti racchiusi in altrettanti secondi. L’azzurro perde qualcosa in quanto privo di riferimenti in pista e si complica ancora di più la nostra prova. Jacquelin riesce a creare un buco in salita, il solo Laegreid resta con lui e dunque le due nazioni favorite scappano subito via. Il poligono in piedi presenta però il conto a entrambi e nel caso della Francia in modo pesantissimo con sei errori consecutivi che gli valgono tre giri di penalità. E’ Doherty (USA) che sale in testa a sorpresa, con Bielorussia e la Norvegia distanziate di qualche secondo. Bionaz trova un positivo zero ma il ritardo dalla testa è salito a 48″. Anche la Germania con Lesser è restata ampiamente a galla e diventa senza dubbio l’avversaria principale per la Norvegia. Al cambio Laegreid, Labastau e Lesser sono insieme, Femling a 40″, Bionaz con un buon finale a 55″ e un Jacquelin a tutta appena sopra il minuto.

Comincia la frazione per Lukas Hofer che inizia con buon piglio sugli sci, contenendo il distacco dai primi e tenendo a distanza Desthieux. Rees sembra essere quello leggermente più in crisi dei primi tre, Christiansen e Bocharnikov hanno già dimostrato nelle precedenti prove di saper tenere un passo molto elevato. USA, Russia, Repubblica Ceca e Austria sono i primi inseguitori. Le prime tre nazioni restano ampiamente davanti anche dopo un positivo poligono, accorcia la Russia grazie a Babikov mentre Hofer è veloce nonostante una ricarica e si porta appena sotto i 50″ dalla testa, in quindicesima piazza ma con molti avversari alla portata. Nella serie in piedi tutti vanno in crisi, Germania e Repubblica Ceca (Moravec) ripartono davanti a tutti, Christiansen resta vicino mentre gira la Bielorussia, uscendo dal giro di penalità a 36″ in compagnia di Hofer che ancora una volta ha sfruttato bene la prima ricarica. Sfortunato l’esperto ceco che rompe un bastoncino e perde molti secondi nella fase centrale dell’ultimo giro. Hofer si attacca alla coda di Nelin mentre la Norvegia come previsto prende la testa negli ultimi chilometri e cambia con 3″ sulla Germania, 9″ sulla Svizzera di un ancora ottimo Weger e 18″ su Ucraina e Repubblica Ceca. Italia ottava a 34″ grazie a un finale convincente di Lukas.

Peiffer cerca di riagganciarsi a Tarjei Boe, anche se il compito non è certo dei più facili e il tedesco spende parecchie energie. Bormolini perde qualche secondo e viene scavalcato da un indiavolato Ponsiluoma, ma la prima fase della sua frazione è comunque positiva e rimane a una ventina di secondi da Russia e Svizzera e dunque dal podio. Due tiratori eccellenti come Tarjei e Peiffer non sbagliano anche se il norvegese è più rapido, Latypov, Leitner e Finello sono insieme a 25″ e poi un super Bormolini che con lo zero riscavalca Ponsiluoma e passa sesto a 44″. Il maggiore dei fratelli Boe fa il vuoto nella seconda tornata e guadagna pesantemente. L’Italia prova a restare sulle code della Svezia e il divario dal podio resta lo stesso. Il tiro in piedi dice bene al leader nonostante una ricarica, Peiffer rimane comunque a 17″, Svizzera da sola in terza posizione e un grande Bormolini ci permette di restare ancora in lotta, uscendo a 15″ da Finello ma dietro anche a Russia e Svezia. L’ultimo giro è ancora ad appannaggio di Tarjei che lascia il testimone finale al fratellino con un rassicurante margine di 24″ sulla Germania. La Svezia di Samuelsson parte con 40″, Bormolini resta in scia dell’Austria settimo a 58″.

L’inizio di Johannes Boe e di Samuelsson è da togliere il fiato, guadagna 10″ rispetto a Doll che viene ripreso anche dallo svedese prima del poligono. Windisch resta non lontano dalla quarta piazza occupata dalla Russia di Loginov, in compagnia dell’Austria che schiera in ultima frazione il giovane Hartweg. Il norvegese deve usare tutte e tre le ricariche a terra in maniera clamorosa e vanifica parte del margine sugli inseguitori, 15″ rimasti su Doll e 24″ su Samuelsson ancora ampiamente in gara. Non parte bene Windisch che però sfrutta le due ricariche, uscendo ancora settimo ma questa volta in solitaria a 1’08. Svezia e Germania si ricongiungono nel secondo giro, ma Boe aumenta il gap per mettersi a rischio da ulteriori sorprese. Anche Loginov tiene botta da dietro e non è lontano dal podio in vista dell’ultima serie della gara. Il momento cruciale arriva e questa volta per Johannes non nascono patemi, sfrutta velocemente la prima ricarica e vittoria in ghiaccio alla Norvegia. Dietro sbaglia due volte Doll e Loginov, Samuelsson si prende il secondo posto e la Germania il terzo, a causa di problemi del russo nell’inserire l’ultima cartuccia. Windisch scavalca Austria e Svizzera grazie a un ottimo poligono ed esce quinto, una posizione che dovrà però difendere da Eberhard. Piccolo colpo di scena finale con Boe che rompe un bastone nello stesso tratto di Moravec poco prima, ma il distacco è troppo ampio per essere colmato da Samuelsson. Windisch tiene il quinto posto in tranquillità.

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Foto: LaPresse

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