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Biathlon, la Svezia trionfa nella staffetta femminile di Kontiolahti 2020. Sesta una buona Italia

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La Svezia rispetta i pronostici della vigilia e vince la staffetta femminile di biathlon a Kontiolahti, valida per la seconda tappa della Coppa del Mondo 2020/2021. La formazione scandinava (0+8) composta da Johanna Skottheim, Mona Brosson, Elvira Oeberg e Hanna Oeberg ha saputo approfittare al meglio della debacle di Karoline Knotten in apertura, che taglia fuori dai giochi la rivale più pericolosa, la Norvegia (alla fine ottava a oltre tre minuti, distacco tutto accumulato in prima frazione), e trionfa in relativa sicurezza nonostante una caparbia Francia (0+9), sul traguardo staccata di 10″. Completa il podio la Germania, rimasta nel limbo del centro gruppo fin dal primo metro ma che alla fine può definirsi soddisfatta del risultato, a 44″ dalla testa con dodici ricariche utilizzate.

L’Italia (0+14) è stata per tutta la durata della competizione in lotta per una lodevole quarta posizione, grazie a tre frazioni convincenti anche se non perfette di Lisa Vittozzi, Irene Lardschneider e Dorothea Wierer. La quarta frazionista, Federica Sanfilippo, ha litigato un po’ troppo col poligono e proprio alla fine ha dovuto cedere dunque il passo alla Russia (2+11 a 2’31) e all’Ucraina (2+11 a 2’39”), chiudendo sesta a 2’46” dalla formazione vincitrice.

La Cronaca

L’atteggiamento di Skottheim nel primo giro è già quello dei migliori. La svedese si mette a fare il ritmo fin dal principio, anche se il gruppo riesce a rimanere vicino, seppur sfilacciato. Nel tratto duro avviene il ricompattamento ma Knotten, appena prima del poligono, cade e rimane attardata di qualche secondo. Zero d’ordinanza dell’azzurra in apertura che passa subito in terza piazza dietro a USA e Francia, chi perde tempo è proprio la norvegese la cui atleta ha evidenti problemi a inserire le ricariche (3) dopo l’inconveniente, in evidente stato confusionale. La nazione che ha vinto le ultime sette staffette femminili consecutive inizia a oltre un minuto di distacco. Vittozzi rimane vicina a Bescond e Skottheim nel corso di un blando secondo giro e si porta anche in testa prima della seconda serie. Poligono selettivo, sbagliano tutte compresa Vittozzi (2) che esce terza dopo Bielorussia e Repubblica Ceca (Alimbekava e Jislova). Si salva la Francia mentre gira subito la Svizzera con Elisa Gasparin, mentre Knotten ha ancora grossi problemi con il fucile e compromette totalmente la prova della Norvegia, superando i due minuti di gap. Skottheim fa la voce grossa nel terzo giro, vola via e la sola Alimbekava riesce a tenere botta. Al primo cambio, la Bielorussia passa in testa con 1″ sulla Svezia, segue l’Italia a 5″ e più staccate le altre, con Ucraina, Repubblica Ceca, Francia e Germania. L’incubo di Knotten termina con 2’40”.

Charvatova riprende Lardschneider nel primo giro, mentre Brorsson e Irina Kruchinkina mantengono il margine del cambio. Comincia la lenta rimonta di Anais Chevalier e Preuss, chiamate a ricucire poco più di 20″. La prima serie dice benissimo all’Italia con una strepitosa Irene che chiude rapidamente i cinque bersagli e riporta le azzurre in testa grazie all’errore delle altre. La Svezia è lì, più attardate Chevalier, Valj Semerenko e Preuss. Eckhoff trova lo zero ma la Norvegia resta a 2’30 dalla testa. L’azzurra resta con Brorsson nel secondo giro, mentre arriva Chevalier che chiude il buco insieme all’atleta ucraina. Charvatova e Preuss rimangono a 18″ prima della serie in piedi. Ancora una volta il poligono è molto selettivo, Chevalier riparte dopo qualche patema con 8″ su Brorsson, Irene si salva con la terza ricarica e resta in compagnia di Valj Semerenko in zona podio, con Preuss staccata di venti secondi dall’azzurra. Disastro di Eckhoff che manca 6 bersagli (2/8) e chiude definitivamente la partita per la propria nazionale. L’ultimo giro della neo mamma francese è più che discreto, Brorsson al cambio paga 9″ mentre Preuss e Semerenko negli ultimi metri staccano Lardschneider che alla fine passa a 46″.

Comincia qui la parte Oeberg della frazione svedese, con Elvira che immediatamente ricuce il divario da Chloe Chevalier. Dorothea inizia abbastanza controllata, cercando di dosare le energie con Hammerschmidt e Vita Semerenko staccate ma a vista. Alla prima serie ci sono ancora 4″ di gap tra le due di testa, con Wierer staccata di 40″. La giovane Chevalier copre tutti i bersagli e riparte con lo stesso gap rispetto a Elvira, bene Vita Semerenko mentre Wierer sorpassa Hammerschmidt nonostante una ricarica utilizzata, restando a 41″. Elvira chiude totalmente il distacco nel corso del secondo giro, così come Dorothea si riporta agilmente su Vita Semerenko. Entra il vento, la sfida al tiro tra le due atlete del gruppo di testa si fa intensa ed entrambe sbagliano più volte. Anche Wierer manca due volte il target ma è nettamente più veloce delle concorrenti ed esce in terza posizione a 27″ da Elvira Oeberg. Salta per aria l’Ucraina che gira, il che lascia parecchio margine quantomeno per il quarto posto finale delle azzurre. L’ultimo giro della svedese è ancora molto competitivo, allunga su tutte e lascia il testimone alla sorella maggiore con 11″ sulla Francia, 34″ sul nostro quartetto che mantiene undici secondi sulla Germania.

Hanna Oeberg parte forte e accentua il proprio margine nei primi chilometri, mentre Herrmann immediatamente prende e salta Sanfilippo grazie a un passo eccezionale, migliore anche della svedese. L’Ucraina di Pidhrushna resta a un minuto tondo dall’azzurra. Il problema per tutte è che questa Oeberg è davvero ingiocabile e copre rapidamente tutti i bersagli, salutando definitivamente Braisaz che trova un comunque convincente zero e passa a 17″. Il vento è ora assente e anche Herrmann resta pulita, uscendo a 47″ dalla testa. Sanfilippo è costretta a ricorrere a tutte le ricariche ma si salva, facendo però rientrare tante atlete per il quarto posto, specialmente Pidhrushna che esce a soli 10″. Braisaz rosicchia qualcosa nel secondo giro provando a tenere duro, mentre Herrmann può amministrare avendo a questo punto il vuoto sia davanti che dietro. La serie di tiro finale non regala sorprese, Oeberg manca un bersaglio ma chiude la partita grazie alle difficoltà di Braisaz che tuttavia si salva e vola verso il secondo posto. Herrmann resta saldamente in terza posizione utilizzando due ricariche. La sfida per il quarto posto è carica di tensione. Girano sia Pidhrushna che Hauser, Federica copre i cinque bersagli all’ottavo tentativo ma esce dal poligono con 3″ sulla russa Kaisheva. L’ultimo giro diventa quasi una passerella per Hanna Oeberg, al terzo successo di fila. Al quarto posto resta la Russia, poi Ucraina, Italia e Austria.

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michele.brugnara@oasport.it

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Foto: LaPresse

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