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Breakdance alle Olimpiadi di Parigi 2024: chi sono i campioni di questo sport? L’Italia non brilla…

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Il CIO ha svelato le proprie carte in vista delle Olimpiadi di Parigi 2024 e le sorprese non ci sono state. Il Consiglio Esecutivo del Comitato Olimpico Internazionale ha, infatti, approvato il programma a Cinque Cerchi, quel che era stato proposto e alcune uscite di scena “rumorose” ci sono state. A partire dall’edizione parigina, infatti, non vedremo baseball/softball e karate, sport aggiuntivi nel programma in terra nipponica nel 2021.

La vera novità in Francia ha un nome su tutte: breakdance. Si tratta di una danza di strada che si è sviluppata nei quartieri afro-americani e latino-americani del Bronx (New York, USA) durante i primi anni ’70. I breaks sono degli assoli di danza eseguiti a suon di musica e caratterizzati da impressionanti acrobazie a terra. Motivo per l’introduzione di una disciplina così particolare? Il Comitato organizzativo transalpino ha voluto seguire quanto stabilito dal CIO stesso, propenso a dare spazio ai cosiddetti “urban sport”, molto seguiti a livello globale e di impatto televisivo.

Dando uno sguardo a questa pratica così particolare, ci sono diversi contest a premi a cui partecipano i migliori interpreti di questa disciplina. Il Redbull BC One (possiamo considerarlo l’equivalente del Mondiale”), la Battle of The Year, lo UK Championships, il Notorious IBE, il Circle Kingz, R-16, il Born to the Floor, il Fluido Jam (in Italia) sono alcuni degli eventi più importanti.

E chi sono i più forti? L’olandese Menno è il n.1 del ranking ed è il campione del mondo 2019. L’orange è ormai una riferimento assoluto, al punto da aver lanciato anche un suo marchio di abbigliamento. Il prossimo obiettivo dichiarato è l’oro olimpico e a Parigi vuole essere il primo medagliato della storia. Una classifica nella quale alle sue spalle troviamo il coreano Kim Hong-yeol e l’americano Vicious Victor, capaci di esecuzioni mirabili e di pregevole fattura. Stati Uniti che guidano il ranking mondiale con 3111 punti a precedere la Corea (3023) e il Giappone (2955), a dimostrazione che questa pratica è particolarmente sentita in Asia. In casa Italia, troviamo i rappresentanti della Last alive crew di Lecce che l’anno scorso a colpi di toprock, downrock e di freeze si fece notare nella sedicesima edizione del «Battle of year 2019». Per il Bel Paese 13° posto nel computo della classifica per nazioni con 2229 punti.

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giandomenico.tiseo@oasport.it

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Foto: Shutterstock.com

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